L' origine della parola Giubileo non appare chiara: essa potrebbe derivare
dal sostantivo ebraico "yobel" che significa
"ariete" poichè con le corna di questo animale si costruivano
strumenti a fiato e l'anno giubilare veniva annunziato dal suono del corno,
oppure dal verbo ebraico "yobil" che significa
"richiamo" poichè il Giubileo richiamava gli israeliti all'osservanza
delle leggi del Signore. Ancora il termine potrebbe derivare da
"yobal"
che signfica "mandare via, rimettere" poichè con l'anno giubilare
gli israeliti schiavi tornavano in libertà, e le terre venivano rimesse
nelle mani dei legittimi proprietari. IL GIUBILEO COME SPECCHIO
DEL CARATTERE DI DIO. Dal punto di vista materiale gli ebrei potevano servire un padrone per un
periodo di tempo limitato: Dio però aveva a cuore di insegnare che Lui
rimaneva il solo che potesse esigere completa ubbidienza dagli uomini, per tale
motivo la pratica del Giubileo ripudiava quella forma di annichilimento dell'essere
umano che era la schiavitù. Dal punto di vista spirituale la schiavitù è il simbolo delle catene del peccato
che domina l'uomo naturale, il quale rifiutando di sottomettersi alla guida
oculata e provvidente del Signore finisce con il soggiacere alle miserie della
propria natura tendenzialmente malvagia ed egoista. L'aspetto più squisitamente spirituale che ispira il libro del Levitico
nel quale si parla del Giubileo è richiamato al capitolo XI, 44-45: Il Giubileo è uno degli strumenti scelti da Dio per raggiungere lo scopo della
santificazione del suo popolo, per tale motivo Dio è anche detto essere
il Riscattatore (Redentore) del proprio popolo.
SFONDO TEOLOGICO E
CARATTERE INTERPRETATIVO DEL GIUBILEO a) Il Signore viene presentato come costantemente all'opera, per tale motivo
il ciclo della creazione e del riposo di Dio proposto con la settimana della
creazione (Genesi 1) viene riproposto per l'anno sabbatico che aveva scadenza
settennale e per il Giubileo (che cadeva ogni sette settimane di anni); b) Il Signore è un Dio che prende a cuore la libertà dell'uomo
per tale motivo Egli si impegna nella liberazione di Israele dalla schiavitù
egiziana, nell'istituzione di figure giuridiche quali il Go- el (riscattatore),
e con il Giubileo comanda di rimettere in libertà coloro che erano stati
costretti a vendersi per debiti. c) Il Signore è l'unico che possa reclamare diritti di proprietà
sul creato, ogni cosa che gli uomini acquistano o vendono è solo sua. Pertanto
il Giubileo è un'affermazione di tale sovranità. I sacrifici del giorno dell'Espiazione erano una propiziazione per i peccati
del Sommo Sacerdote, per quelli degli altri sacerdoti per i leviti e per il
resto del popolo. E' utile anche riflettere sulla ciclità di tali sacrifici
che nelle intenzioni divine miravano ad un sacrificio unico, irripetibile e
perfetto, quello del Signore e Salvatore Gesù. Nell'opera compita dal Cristo si realizza pienamente il contenuto del Giubileo.
Nella sinagoga di Capernaum fu dato da leggere al Signore il brano di Isaia
61,1-3 e, al termine del quale Gesù annunciò con la sua opera l'adempimento
della profezia giubilare: la liberazione degli schiavi dal peccato, la consolazione
degli afflitti (Luca 4, 16-30).
IL VERO GIUBILEO NELLA
VITA DI OGNI UOMO LA DOTTRINA DELLE INDULGENZE
E' DOTTRINA DELL'ANTICRISTO Il giubileo che la Chiesa Cattolica romana indice ad intervalli arbitrariamente
scelti dal Pontefice di turno, non rispecchia il giubileo biblico ma è solo
una kermesse per promuovere l'immagine della chiesa cattolica in quanto istituzione
salvifica e PER RACCOGLIERE SOLDI. Il giubileo cattolico di oggi ha le stesse identiche motivazioni che indussero
il monaco agostiniano Lutero a insorgere contro il papato romano: la vendita
delle indulgenze per incamerare soldi a suo tempo utilizzati per finanziare
la costruzione della basilica di San Pietro, la qual cosa apparve già
ai contemporanei come un vero e proprio peccato di simonia, e la convinzione
che sia possibile "lucrare" indulgenze alimentando la convinzione
nell'esistenza di un "tesoro di meriti" appartenenti a Cristo e ai
santi, che sarebbe possibile a piacimento sfruttare. La bolla "Aprite portas redemptoris" del 6.1.83 di Giovanni Paolo II
recita testualmente: "L'istituto delle indulgenze è proprio e caratteristico
dell'anno santo". Ci sia consentito di dire che non c'e' nulla di nuovo sotto il sole e che
il tanto conclamato ecumenismo con i "fratelli separati" evangelici
non sarà realizzabile fino a che le eresie cattoliche non saranno abbandonate.
Il testo biblico relativo al Giubileo è contenuto
nell'Antico Testamento, e precisamente in Levitico 25,8-55.
Levitico 25:1 afferma: "Conterai sette settimane d'anni, cioè sette
volte sette, che fanno quarantanove anni. Al decimo giorno del settimo mese,
farai squillare la tromba (Yobel) chiamando (Yobil) la gente di tutto il paese.
Dichiarerai santo il cinquantesimo anno e proclamerai la remissione (Yobal)
per tutti gli abitanti". Nel brano in questione le tre possibili etimologie
del termine Giubileo si fondono assieme, inoltre come appare chiaro dal seguito
del brano, il Signore decretava che ogni 50 anni coloro che si erano venduti
per debiti, e dunque erano diventati schiavi, dovevano essere rimessi in libertà,
mentre le terre cedute per essere sfruttate dovevano essere restituite ai legittimi
proprietari, essendo le ripartizioni effettuate da Giosuè al tempo dell' ingresso
in Palestina, inalienabili e cedibili solo per un cinquantennio, allo scadere
di tale periodo gli ebrei, discendenti di Abramo e chiamati ad essere fratelli,
rientravano nel possesso di tutta l'eredità che Dio aveva assegnato, anche se
nel frattempo le calamità, le distrette economiche o una cattiva gestione finanziaria
li aveva impoveriti.
"Io infatti sono il Signore Dio vostro! Santificatevi
e siate santi perchè Io sono santo...Sì Io sono il Signore che vi ha fatto uscire
dal paese d'Egittto per esser vostro Dio. Siate santi perchè Io sono santo."
La Bibbia lega al concetto di Giubileo ulteriori elementi:
d)Il Signore per il tramite del Giubileo, il cui inizio coincideva con il giorno
dell'espiazione dei peccati,ricordava altresì al popolo che "senza
spargimento di sangue non vi è libertà dal peccato".
L'uomo e la donna che intendono entrare veramente nel giubileo devono ascoltare
il messaggio del Vangelo e accettare Gesù Cristo come personale Signore e Salvatore.
IL PECCATO NON PUO' ESSERE COPERTO NE' CON DONAZIONI ALLA
CHIESA O OFFERTE AI POVERI NE' CON LA RECITA DI PREGHIERE PARTICOLARI O CON PELLEGRINAGGI
NEI LUOGHI SANTI O ANCORA CON BUONE OPERE SOCIALI,
"MA SI PUO' ESSERE SALVATI SOLO PER GRAZIA MEDIANTE LA FEDE IN GESU' (Romani
5,1)
La Chiesa è chiamata ad essere testimone del Giubileo cristiano e deve in ogni
tempo e luogo dirsi comunità giubilare.
SOLO GESU' CRISTO PUO SALVARE.
SE VUOI ESSERE SALVATO
DEVI CREDERE CHE GESU' CRISTO E' FIGLIO DI DIO MORTO PER TE SULLA CROCE!
Non saranno pertanto i tuoi buoni atteggiamenti o i fioretti che potrai
fare ad assicurarti la salvezza ma soltanto l'opera che Cristo ha Lui solo compiuto
per te morendo sulla croce. Libro consigliato:
Leonardo De Chirico. Il Giubileo, speranza del terzo millennio. Italia per Cristo
editore. Roma 1999. £ 10.000