Storia delle Bibbie Protestanti
Novum testamentum Omne di Erasmo
Erasmo da Rotterdam il I° marzo del 1516 pubblicava presso l'editore
Froben di Basilea il "Novum Instrumentum Omne".
Il I° gennaio del 1514 era terminata la stampa della cosidetta Poliglotta Complutense,
contenente la versione greca del NT. Essa era stata voluta dal cardinale arcivescovo
di Toledo, Ximenes, ed era stata approntata dai dotti dell'Università
di Alcalà (in latino Complutum). Tale versione terminata nel 1517, potè
essere messa in vendita soltanto nel 1522, quando restituiti i codici chiesti
in prestito alla Biblioteca Vaticana, essa ricevette l'imprimatur papale necessario
per la stampa e la diffusione.
I codici utilizzati da Erasmo per la sua edizione del testo greco tramandavano
il testo utilizzato dalla chiesa durante l'età bizantina (conosciuto
anche come: Testo di Maggioranza o Koinè), ritenuto il peggior tipo di
testo nel quale ci è stato trasmesso il NT.
Per l'ultima parte dell'Apocalisse Erasmo non possedendo un codice che presentasse
la parte finale del testo, si limitò a tradurre in greco la porzione
corrispondente della Vulgata latina. Il testo di Erasmo ebbe 5 edizioni rivedute
dallo stesso autore, a cui seguì una revisione da parte di Simon de Colines
(edizione Colinaeus) per la quale vennero utilizzati la Complutense e alcuni
codici greci. Importanti furono anche le edizioni del francese Robert Estienne
detto lo Stephanus (nella sua edizione del 1551 per la prima volta è
adottata la divisione in versetti), e quelle del XVII° sec. della famiglia di
tipografi Elzevier che crearono per il testo di Erasmo il titolo di "Textus
receptus" (testo ricevuto).
Il textus receptus fino al XIX° sec. fu ritenuto "testo rivelato" e per tale
motivo considerato immodificabile.
Nell'edizione di Erasmo, il testo greco e latino dei vangeli
e degli Atti sono stampati su due colonne di 38 righe. Nel caso dell'inizio
delle epistole paoline, la cornice xilografica è rossa. Le lettere iniziali
di ciascun libro biblico sono rosse o nere. Erasmo usa il titolo di "Istrumentum",
perchè meglio gli sembrava esprimere la natura di "opere scritte" dei
vangeli.
Erasmo pensava ad un'edizione solo del testo latino tradotto dal greco, probabilmente
Froben lo convinse a mettere mano anche alla presentazione di un testo greco,
sulla falsariga di un'opera analoga tentata nello stesso periodo dal cardinale
spagnolo Ximenes (va detto che Erasmo era stato invitato a partecipare a quest'ultima
opera ma aveva declinato l'invito). Froben riuscì avvalendosi di un privilegio
imperiale a pubblicare l'edizione greco-latina nel 1516.
Erasmo fu aiutato nel lavoro da Ecolampadio (il futuro riformatore
di Basilea) e da Gerbel, ed ebbe a lamentarsi di entrambi!
L'edizione fece scalpore per le modifiche apportate al Magnificat e al Pater
Noster, e per l'eliminazione del "comma giovanneo" (1Giov. 5:7b-8a).
Le citazioni più antiche del "comma" risalgono a Tertulliano (160-230), Cipriano (200-258), Priscilliano (m 385), Cassiodoro (480-570), Agostino (V° sec.), Atanasio (IV° sec.) e Girolamo (IV° sec.), inoltre appare nella Vulgata, nel codice 61 e nel codice Ravianus. Erasmo non trovò il "comma" nei manoscritti in suo possesso (il brano è omesso nella sua 1a e 2a ed.).
La "leggenda" narra che Erasmo avrebbe promesso ad Edward Lee, di includere il brano nella 3a ed. se gli fosse stato mostrato un codice greco che lo avesse contenuto, pertanto gli sarebbe stato presentato un manoscritto irlandese (codice 61 del XVI° sec.!) che conteneva il brano disputato.
Bibbia di Lutero
La prima Bibbia in tedesco è del 1466, fu pubblicata
a Strasburgo da Johann Mentelin, ed è una traduzione dalla Vulgata.
La Bibbia di Lutero è invece basata sui testi originali. Subito dopo
essere comparso alla presenza dell'imperatore Carlo V, alla Dieta di Worms del
1520, Lutero a sua stessa insaputa venne fatto rapire dall'elettore di Sassonia,
Federico il Saggio. Rinchiuso nella fortezza del Wartburg nell'attesa che le
acque si calmassero, Lutero per superare il tedio delle giornate di inoperosità
comincia a tradurre in tedesco, il NT greco di Erasmo.
Gli diventa allora chiaro che la scoperte che aveva fatto leggendo il testo
biblico, potevano risultare efficaci solo se tutti avessero avuto modo di confrontarsi
con la Bibbia stessa.
Lutero per il NT usò la versione greca e latina di Erasmo, mentre per
il testo dell'AT usò l'edizione del Soncino del 1494, e per i Salmi l'edizione
ebraica del Froben del 1516. La Spagna è stata la patria dei migliori
manoscritti ebraici e in territorio spagnolo hanno visto la luce studiosi e
commentatori ebraici. La perizia degli scribi era tale al punto che la stampa
si affermò in ritardo rispetto ad altre nazioni europee. Verso la metà
del XV° sec. l'Italia settentrionale era diventata un centro importante per
lo studio della grammatica ebraica.
Un Salterio in ebraico fu pubblicato a Bologna nel 1477, accompagnava il commentario di Kimchi e i primi 6 salmi apparivano con i punti vocalici, mentre i rimanenti avevano le sole consonanti. Altri due salteri furono pubblicati tra il 1478 e il 1480. La prima edizione del Pentateuco comparve a Bologna nel 1482. Nel 1485-86 una famiglia ebrea emigrata dalla Germania meridionale nella città di Soncino vicino Modena, pubblicò la prima edizione a stampa del libro dei profeti. Nel 1487 a Napoli furono dati alle stampe gli agiografi. Nel 1488 a Soncino fu stampato l'intero Antico Testamento. Il testo era vocalizzato con accenti, ma diversamente dalle opere precedenti era privo di commento. Nel 1494 a Napoli vide la luce una seconda edizione, e nel 1494 a Brescia, dove la tipografia dei Soncino si era trasferita, venne pubblicata un'edizione in 8°.
Per i testi apocrifi Lutero fece uso della Septuaginta, essi furono aggiunti alla fine dell'AT, nell'edizione del 1534. Il NT di Lutero comparve nel settembre del 1522, ma non essendo molto soddisfatto del testo in tedesco, tre mesi più tardi lo ristampò emendandolo in un centinaio di passaggi (Bibbia di Dicembre). Non convinto della resa del Salterio, Lutero organizzò un comitato per la sua revisione nel 1531, e in seguito nel 1534 un ulteriore comitato per la revisione dell'intera Bibbia, che terminò i propri lavori nel 1541. Lutero revisionò ancora nel 1544 il NT.
Bibbia di Olivetano
Il 12 settenbre 1532, la chiesa valdese durante un sinodo a Chanforan (Valli Valdesi, Piemonte), espresse la necessità di una nuova traduzione della Bibbia in francese, maggiormente aderente ai testi originali. Venne scelto come
traduttore Pierre Robert Olivetan, cugino di colui che sarebbe
stato conosciuto come il riformatore di Ginevra, Giovanni Calvino.
Olivetano fu espulso da Ginevra dove si era stabilito nel 1533, svolgendo mansioni
di precettore. Rifugiatosi a Neuchatel in un anno terminò la traduzione
della Bibbia. La Bibbia di Serrières, come fu detta dalla località
vicino Neuchatel dove venne stampata il 4 giugno 1535, è basata sulla
versione francese di Jacques Lefèvre d'Etaples (1450-1536). Olivetano
tenne conto anche delle versioni latine di Sante Pagnini (1470-1536) per l'AT,
e della versione greca di Erasmo per il NT. Forse anche Lutero influenzò
con la sua Bibbia la nuova traduzione (Olivetano conosceva il tedesco). Gli
apocrifi sono collocati tra Antico e Nuovo Testamento.
Le parole non presenti nei testi originali sono segnate in corsivo. Calvino
non prese parte alla traduzione (nonostante Beza affermi il contrario), ma vi
accluse tre introduzioni, la prima "ai signori, ai re, ai principi e alle genti,
sottomessi tutti all'imperio di Cristo", la seconda agli ebrei "il popolo del
Sinai", "nostro alleato e confratello", la terza "a tutti i fedeli di Gesù
Cristo e del suo Vangelo". Calvino curò in seguito una revisione di questa
Bibbia, pubblicandola nel 1540 a Ginevra (nota come "Bible de l'Epée").
Bibbia di Tyndale e Bibbia Matthew's
La prima Bibbia completa stampata
in inglese va attribuita all'opera di William Tyndale che nel 1525 a Colonia
in Germania fece stampare l'intero NT. Tra il 1530 e il 1531 furono aggiunti
il Deuteronomio e il libro di Giona.
Miles Coverdale nel 1535 diede alle stampe l'intera Bibbia in inglese. Egli
fu il primo a non includere i libri deuterocanonici nel corpo dell'AT, aggiungendoli
alla fine e denominandoli "apocrifi". La sua versione non si basava sui testi
originari, ma su versioni latine e tedesche.
Nel 1539 Coverdale diede alle stampe la la edizione della "Grande Bibbia". Questa
volta utilizzò per l'AT il testo ebraico di Sebastian Munster, e per
il NT il textus receptus di Erasmo.
Nel 1557 a Ginevra fu pubblicato, forse opera di W. Whittingham, il Nuovo Testamento
in inglese con il testo diviso in capitoli e versetti. Qualche anno più
tardi (1560) tale versione fu soppiantata dalla "Bibbia di Ginevra". Il NT era
basato sul testo del Tyndale e di T. Beza, mentre l'AT era basato sulla "Grande
Bibbia" (opera del Coverdale pubblicata nel 1538) riveduta sui testi ebraici,
Calvino ne scrisse l'introduzione. Tale versione ebbe tra il 1560 il 1644, ben
140 edizioni! Nel 1611 venne pubblicata l'Authorized Version (AV) detta anche
"Kìng James Version" (KJV) poiché fu re Giacomo I Stuart, che
nel 1560 permise la nuova traduzione. Tale versione piacque agli inglesi più
di quella della Bibbia di Ginevra, e con il tempo la soppiantò. Nel 1870
si pose mano alla sua revisione, portata a termine solo nel 1895.
William Tyndale nacque nel 1494 o 1495 in Inghilterra e fu educato ad Oxford e Cambridge. In qualità di precettore, tradusse un'opera di Erasmo, e per tale motivo fu accusato di eresia dalle autorità ecclesiastiche. A causa della generale ignoranza della Bibbia, Tyndale decise di fare una versione in vernacolo della medesima.
Il lavoro di traduzione del NT dal greco
in inglese, fu reso possibile dal NT greco di Erasmo, stampato nel 1516. Il
testo latino che accompagnava il testo greco di Erasmo, era la prima versione
latina che non faceva riferimento alla Vulgata, ma era stabilito sulla base
del solo testo greco.
Va osservato che già la versione latina del NT messa a punto da Erasmo,
mostrava grandi discrepanze rispetto alla Vulgata.
William Tyndale desiderava compiere in lingua inglese, quanto Lutero aveva fatto
per il popolo tedesco traducendo il testo greco di Erasmo in vernacolo. Tale
opera non poteva essere compiuta in Inghilterra, Tyndale aveva tentato di ottenere
il permesso dal vescovo di Londra nell'estate del 1523, fu pertanto costretto
a lavorare a Colonia e Worms, sotto la protezione di Lutero. Tyndale conosceva
ben otto lingue ed è considerato il principale autore del moderno inglese.
Alla fine del febbraio del 1526 Tyndale diede alle stampe il primo NT in inglese,
che fu rivisto nel 1534 e nel 1535 (fu la versione del 1534 a diventare definitiva).
Tyndale pubblicò anche una traduzione del Pentateuco alla quale un anno
più tardi aggiunse il libro di Giona. Pubblicò traducendo direttamente
dall'ebraico, anche una traslazione dell'AT (da Giosuè a 2Cronache) che
venne inclusa nella "Matthew's Bible" nel 1537. Molte altre lezioni testuali
della Bibbia del Tyndale vennero incluse nella Authorized Version del 1611.
Le copie della Bibbia venivano imbarcate sul Reno nascoste in balle di cotone
e sacchi di farina e da lì, giungevano ai porti dell'Inghilterra. Il
vescovo di Londra e il re tentarono tramite la confisca di impedirne la circolazione
in Inghilterra. Il vescovo Tunstal dechiarava che le Bibbie del Tyndale contenevano
migliaia di errori, mentre dava fuoco a centinaia di copie confiscate dal clero.
Si rischiava la morte per rogo se trovati in possesso del libro proibito. Solo
due di tali copie del NT in inglese sopravvivono oggi. Ogni edizione stampata
prima del 1570 è rara e costosa, particolarmente le edizioni precedenti
il 1540, anche in forma frammentaria. Tyndale fu catturato, tradito da un inglese
che si era spacciato per amico.
Messo in carcere per 500 giorni, fu alla fine strangolato e bruciato nel 1536. Le sue ultime parole furono "Signore, apri gli occhi al re di Inghilterra". L'opera di Tyndale, non morì con lui, esperto di lingue antiche, ebbe la perspicacia di avere molti discepoli. Myles Coverdale e John Rogers che erano stati leali assistenti durante gli ultimi sei anni della vita di Tyndale, portarono avanti il progetto di una Bibbia interamente in inglese. Coverdale terminò la traduzione dell'AT, e il 4 ottobre 1535 stampò la prima Bibbia completa in inglese, utilizzando come traccia la traduzione tedesca di Lutero e la versione latina. Essa è conosciuta come Coverdale Bible. John Rogers stampò la seconda Bibbia in inglese nel 1537, sotto lo pseudonimo di "Thomas Matthew". Una considerevole parte di questa bibbia è cotituita dalla traduzione del Tyndale (Penteteuco e NT 1534-1535 ed.), dalla Coverdale Bible e in misura minore dalla traduzione di Roger. Tale edizione è conosciuta come Matthew's Bible.
1384 d.C: Wycliffe è il primo a produrre una copia manoscritta dell'intera Bibbia in inglese (80 libri in tutto). Wycliffe non ebbe accesso a manoscritti greci o ebraici, e la sua versione va debitrice alla Vulgata del IV° sec. di Girolamo.
La "English Great Bible"
Nel 1537 la Bibbia del Coverdale, la prima Bibbia completa in inglese ad essere stampata in Inghilterra, ricevette l'approvazione del re. La "Grande Bibbia" del 1539, anche se veniva presentata come il lavoro di un'equipe di studiosi, essa era essenzialmente la revisione del Coverdale della Bibbia del Matthew (la quale a sua volta è soltanto una revisione dell'opera del Tyndale).
La "Grande Bibbia" divenne la bibbia ufficiale della Chiesa di Inghilterra, e nel 1543, il Parlamento mise fuori legge la traduzione del Tyndale. Ironicamente quest'atto proibiva anche a qualsiasi persona non approvata di leggere o spiegare pubblicamente la Bibbia, e per le classi più basse persino a leggerla privatamente.
Nel 1546, Enrico VIII mise al bando tanto la versione del Tyndale quanto quello del Coverdale, a dispetto del fatto che la "Grande Bibbia" facese uso del lavoro di entrambi.
Controversie concernenti la fedeltà ai testi originali delle traduzioni in inglese, continuarono attraverso i regni di Eduardo VI, Maria Tudor ed Elisabetta I. La "Grande Bibbia" rimase comunque la Bibbia ufficiale inglese durante questi anni, ma quando Elisabetta I ordinò che ciascuna parrocchia avesse una nuova copia della Bibbia in inglese, una nuova versione fu approntata: la Bibbia di Ginevra. Questa venne stampata nel 1560 da un gruppo di inglesi rifugiatisi a Ginevra, e che risentivano dell'influenza di G. Calvino.
La Bibbia di Ginevra era una revisione della Grande Bibbia, il libri dell'At che in quest'ultima non erano stati oggetto delle cure del Tyndale vennero rivisti sulla base dei testi ebraici.
La Bibbia di Ginevra conteneva abbondanti note dalla forte accentazione calvinista, in reazione a ciò un gruppo di vescovi inglesi, sotto la direzione di Matthew Parker, rivide ancora una volta la Grande Bibbia, producendo una versione, pubblicata nel 1568 , che eliminava ogni dottrina calvinista, ma ale versione non guadagnò mai popolarità.
1526 d.C: William Tyndale pubblica il primo NT in inglese (Worms edition)
1530 d.C: Tyndale traduce il Pentateuco.
1531 d.C: Tyndale traduce il libro di Giona.
1534 d.C: è pubblicata la revisione del NT di Tyndale.
1535 d.C: Myles Coverdale pubblica la prima Bibbia completa in inglese (80 Books: VT e NT e Apocrifi).
1537 d.C: John "Thomas Matthew" Rogers pubblica la Matthews Bible; è la seconda Bibbia completa in inglese ad essere stampata (80 libri).
1539 d.C: viene stampata la "Great Bible" è la prima Bibbia completa in inglese ad essere autorizzata per uso pubblico (80 libri).
1560 d.C: viene pubblicata la Bibbia di Ginevra, è la prima Bibbia completa in inglese ad aggiungere versetti numerati a ciascun capitolo (80 libri).
1568 d.C: viene pubblicata la "Bishops Bible"; essa sarà utilizzata come base per la King James (80 libri).
1609 d.C: la Douay Old Testament è aggiunta alla Rheimes New Testament (del 1582) formando la prima Bibbia cattolica completa in inglese; essa era una traduzione della Vulgata di Girolamo (80 libri).
1611 d.C: la King James è data alle stampe, originariamente contava 80 libri, nel 1885 furono rimossi i libri apocrifi, arrivando a 66 libri.
1782 d.C: Robert Aitken stampa in America la prima Bibbia completa in inglese (una King James Version senza apocrifi).
1791 d.C: Isaac Collins ed Isaiah Thomas, stampano in America rispettivamente la First Family Bible e la First Illustrated Bible. Entrambe erano King James Versions con gli apocrifi.
1808 d.C: èviene pubblicata la Jane Aitken's Bible (figlia di Robert Aitken); è la prima Bibbia ad essere stamapata da una donna.
1833 .dC: viene pubblicata la Noah Webster's Bible; dopo aver prodotto il suo famoso dizionario, Webster stampò la sua revisione della King James Bible.
1841 d.C: viene stampata la "English Hexapla New Testament", essa è una comparazione in colonne parallele, tra il greco e 6 famose traduzioni inglesi.
1846 d.C: viene stampata in America la "Illuminated Bible"; essa è una King James Version, con tutti gli 80 libri, riccamente illustrata.
1885 d.C: viene pubblicata la "Revised Version Bible"; essa è la prima e più importante revisione inglese della King James Bible.
1901 d.C: la "American Standard Version"; la prima più importante revisione americana della King James Bible.
1971 d.C: la "New American Standard Bible" (NASB) è pubblicata come una "Moderna e accurata parola per parola traduzione inglese" della Bibbia.
1973 d.C: la "New International Version" (NIV) è pubblicata come una "Moderna e accurata frase per frase traduzione inglese" della Bibbia.
1982 d.C: la "New King James Version" (NKJV) è pubblicata come una "versione in inglese moderno che rispetta lo stile della King James."
Bibbia Diodati
La più antica versione della Bibbia
in italiano volgare è contenuta in un manoscritto del 1472 opera di Nicola
di Nardo, conservato nella Biblioteca Nazionale di Parigi.
La prima Bibbia stampata in italiano, fu edita a Venezia nel 1471 a cura di
Nicola Malermi. Una sua revisione con note e commenti fu approntata da Marino
di Veneto (Venezia 1477). Nicolò
Malermi (o Malerbi, o Manermi) nacque a Venezia nel 1422. Divenne in seguito
monaco dell'ordine benedettino camaldolese e abate di S. Michele al Leme in
Istria.
Basò la sua edizione della Bibbia sulla Vulgata di Girolamo, ma diversi
brani sono chiaramente ispirati dalla tradizione manoscritta dell'Italia settentrionale
che già alla fine del XIII° sec. aveva tradotto l'intera bibbia in un
italiano fortemente influenzato dal toscano parlato a Firenze e dal veneziano.
Sembra debba essere esclusa un'influenza valdese. A detta del Malerbi il lavoro
di traduzione durò otto mesi. Pertanto è possibile ipotizzare,
onde giustificare tempi tanto stretti, una dipendenza da lavori in volgare che
circolavano sia manoscritti che a stampa.
La Bibbia del Malermi divenne presto molto
popolare. Già nel 500 ne vennero stampate almeno 10 distinte edizioni,
e fu capace di resistere alla diffusione della Bibbia del Brucioli.
L'umanista Antonio Brucioli (1487-1566) nacque a Firenze, ma fu esiliato a Venezia
nel 1528 circa. Nonostante i suoi fratelli avessero aperto una tipografia, il
suo NT del 1530 e l'intera Bibbia in italiano del 1532 furono stampati da Lucantonio
Giunti.
Sembra verosimile che la versione del Brucioli dipenda dalla traduzione latina
di Sante Pagnino per l'AT e dalla versione latina di Erasmo per il NT, nonostante
egli affermi di aver tradotto partendo dai testi originali.
Fu influenzato dall'opera teologica di Lutero e credeva che la Bibbia andasse
resa accessibile alla gente del popolo, cionostante non abbandonò il
cattolicesimo.
Il domenicano Sante Marmochini nel 1545 ripubblicò la versione dell'AT
del Brucioli.
Anche il frate domenicano Zaccaria Fiorentini (Venezia 1542) e Domenico Gigli
(Venezia 1551) pubblicarono ciascuno una propria traduzione in italiano del
NT basandole sul testo in latino.
L'ultima Bibbia ad essere stampata in italiano risale al 1567. Mentre la stampa
di Bibbie cattoliche autorizzate in italiano si deve a Benedetto XIV nel 1757.
Nel XVIII° sec. venne pubblicata la traduzione dal latino in italiano dell'intera
Bibbia dell'arcivescovo di Firenze, A. Martini, che fu approvata da Pio VI.
Ricordiamo ancora altre due bibbie in italiano approntate a partire da testi in latino: la Bibbia di Venezia, nel colofone posto alla fine dell'Apocalisse prima di una "Vita di San Giuseppe", si afferma che tale versione della Bibbia è a lode di Dio, Maria e Santa Caterina. Sembra essere stata la prima intera bibbia italiana in caratteri gotici. Fu stampata da Ottaviano Scotto da Monza nel 1481, ed è attualmente conservata alla Biblioteca di Cambridge. In ambiente cattolico si diffuse anche la Bibbia Giuntina che fu la prima Bibbia in italiano volgare provvista di illustrazioni. Quest'ultime hanno un taglio narrativo e intendono essere un sussidio per la comprensione del testo sacro. Per quanto concerne il testo biblico, è utilizzato il testo del Malermi, e la Vulgata di Girolamo, sono confermati i libri apocrifi (Preghiera di Manasse, 3Esdra). Tra i testi extra-canonici è presente anche la "Lettera di Aristea a Filocrate", relativa all'origine della versione dei LXX.
Va ricordato che nel 1546 il Concilio di
Trento proclamò che il solo testo autentico della Bibbia latina era quello
della Vulgata, e questo promosse il lavoro per un'edizione definitiva.
L'opera progredì con lentezza fino al pontificato di Sisto V, il cui
interesse personale e la cui attenzione diedero nuovo impulso al lavoro. Fu
stampata da Aldo Manuzio il giovane, con una pressa speciale installata in Vaticano
a tale scopo, e l'edizione "Sistina" della Vulgata fu pubblicata nel 1590.
In una Bolla che ne autorizzava l'edizione, papa Sisto dichiarava che questa
era l'unica edizione approvata e che il suo testo era "inalterabile".
Sfortunatamente l'edizione conteneva molti errori!
Alcuni errori minori, furono corretti in manoscritto, mentre altri richiesero
delle strisce stampate e sovrapposte alle parole non corrette. Sisto V morì
il 27 agosto 1590, e nel 1592 il suo successore, Clemente VII, pubblicò
un testo riveduto con circa 3.000 correzioni.
Il problema della Bolla di papa Sisto fu risolto conservando il nome di quel
pontefice sull'intestazione della pagina, ma la versione diventò rapidamente
conosciuta come "Clementina" e, nonostante i tentativi di revisionarla, divenne
il testo standard della Vulgata.
Nel 1908 Pio X incaricò una commissione di produrre una nuova edizione,
il primo volume della quale, la Genesi, fu pubblicato nel 1926.
La versione di Giovanni Diodati (1576-1649),
attraverso le varie revisioni, è tuttora la più usata dagli evangelici
italiani. Diodati nacque a Ginevra da una famiglia
di origini lucchesi fuggita dall'Italia per scampare all'inquisizione.
All'età di 21 anni fu nominato professore di ebraico all'Università
di Ginevra. Diventato pastore nel 1608, nel 1609 divenne professore di teologia.
Diodati pubblicò la sua Bibbia nel 1607, traducendo direttamente dall'ebraico
e dal greco, essa era una revisione dell'AT del Brucioli, del NT del benedettino
filo-protestante Massimo Teofilo, pubblicato a Lione nel 1551 e già riveduto
da Beza e dell'intera bibbia del medico lucchese riparato a Ginevra nel 1555,
Filippo Rustici (non vanno dimenticate le versioni del Sante Marmochini per
l'intera Bibbia, a cui il Diodati è estramamente affine sul piano lessicale,
e di Zaccaria Fiorentini per il NT).
La seconda edizione (Ginevra 1641) presenta un commentario ampliato che divenne
tanto rinomato da essere tradotto anche in inglese.
Quattro edizioni ancora furono stampate a Londra tra il 1643 e il 1664. L'edizione
del 1641 ha i testi apocrifi collocati dopo il NT.
La versione del Diodati ha conosciuto nei secoli varie revisioni, pubblicate
sempre all'estero nei secoli XVII°-XVIII° soprattutto in Olanda e Germania,
poichè in Italia era vietata sia la stampa che la diffusione delle Sacre
Scritture.
Nel 1849 si pubblica a Pisa il NT, e nel 1868 a Firenze l'intera Bibbia.
Nel 1894 la Diodati venne sottoposta a revisione linguistica, e ancora nel 1924
da parte dei professori Giovanni Luzzi ed Enrico Bosio (che ricevettero tale
incarico dalla Società Biblica).
Quando la chiesa cattolica in virtù del Concordato (1929), chiese al
governo italiano di vietare la vendita di Bibbie sulle quali non fosse chiaramente
indicata l'origine protestante, si appose sul frontespizio della Diodati la
dicitura: "Versione Riveduta in originale dal Dott. Giovanni Luzzi, già
Prof. alla facoltà teologica Valdese di Roma".
Nel 1995 vi è stata un'ulteriore revisione.
Nonostante le molteplici correzioni, la versione Diodati si presenta come una
traduzione accurata, la qual cosa ne ha permesso l'acccttazione da parte delle
maggiori Chiese protestanti, e la sua diffusione da parte delle Società
Bibliche.
La diffusione della Bibbia del Diodati è stata talora accompagnata da
un certo numero di critiche di diversa provenienza, soprattutto cattoliche,
ma questo non le ha impedito di conservare la posizione di versione più
influente delle Scritture in italiano.
La Bibbia italiana del Diodati è stata un'impresa ancora più notevole
della Versione Autorizata inglese, perché quest'ultima era il risultato
del lavoro di un gruppo di studiosi, mentre Diodati aveva lavorato da solo,
con l'eccezione forse dell'assistenza di Benedetto Turrettini, e per aver prodotto
una versione annotata dell'intera Bibbia (1607) quando aveva solo 31 anni. Le
sue annotazioni rivelano una spiritualità di tipo pietista e non dogmatico
in anticipo di almeno cinquant'anni rispetto ai più illustri sviluppi
intellettuali delle Chiese riformate.
(autore: Domenico Iannone)