Il Battesimo e la pienezza dello Spirito
Il Battesimo dello Spirito nei Vangeli
In Giovanni 1:33 sono messi a confronto il ministero di
Giovanni il Battista e quello di Gesù Cristo. Mentre il primo avrebbe
battezzato (immerso) soltanto nell'acqua, il secondo avrebbe battezzato con lo
Spirito. La caratteristica specifica dell'opera del Cristo sarebbe stata quella
di battezzare tutti i suoi discepoli con lo Spirito di Dio. Alla luce di questa
considerazione iniziale sembrerebbe non esserci posto per una teologia che
faccia differenza tra un momento in cui si riceve lo Spirito e un altro con il
quale si verrebbe battezzati nello Spirito.
Secondo il Battista, il Cristo è venuto esclusivamente per battezzare nello
Spirito (vedi anche Luca 3:16; Matteo 3:10-11).
Ci chiediamo per quale motivo l'opera del Cristo nel credente,venga paragonata
ad un'immersione e dunque ad un lavaggio-purificazione (battesimo)?
Lavarsi con dell'acqua durante l'economia dell'Antico Testamento era segno di
acquisto di purificazione (vedere i brani di Levitico 8:6; 14:8-9; 15:18; 16:4;
2Re 5-10, 13-14). I profeti fanno spesso riferimento ad "abluzioni". In
Isaia 4:2-4,la purificazione da ogni bruttura interiore sarebbe stata operata
dallo spirito di giustizia e sterminio dell'Eterno. A questo brano fanno
riferimento i brani dei Vangeli nei quali il battesimo di Cristo è presentato
come un "battesimo di Spirito e di fuoco" (vedi anche Salmo 51:2, 7;
Isaia 1:16; Zaccaria 12:10 con Zaccaria 13:1). La tradizione ebraica era dunque
a conoscenza del nesso tra il battesimo di Spirito e la purificazione del
cuore. Diventa in tal modo comprensibile il rimprovero mosso da Gesù a Nicodemo
in Giovanni 3:5, quando questi mostra di ignorare il senso delle parole di
Gesù. Sempre nello stesso brano, sono ancora messi in relazione acqua e
Spirito.
Il Battesimo dello Spirito negli Atti degli Apostoli
In Atti 1:4-8, l'invio dello Spirito è inteso tanto come
"compimento della promessa del Padre", quanto come un ricevimento di
"potenza" per la testimonianza dell'evangelo (v.8). Pietro, il giorno
della Pentecoste facendo riferimento alle parole di Cristo di Atti 1:4-8 le
spiega nel seguente modo: "(Cristo) essendo stato esaltato dalla destra di
Dio, e avendo ricevuto dal Padre lo Spirito Santo promesso, ha sparso quello
che ora vedete e udite"(Atti 2:33). Risulta chiaro che Pietro in quella
circostanza stava spiegando agli abitanti di Gerusalemme il senso della
profezia di Gioele (Atti 2:16-21), la quale si era in parte adempiuta con la
discesa dello Spirito. Possiamo già trarre una prima conclusione: essere
battezzati in Spirito (Atti 1:5), attuazione della promessa del Padre (Atti
1:4), ricevere potenza (Atti 1:8), ricevere il dono dello Spirito Santo (Atti
2:38), venuta dello Spirito (1:8), spargimento (effusione) dello Spirito (Atti
2:33), sono tutte espressioni sinonime. Negli Atti l'espressione
"battesimo dello Spirito" ricorre solo due volte: in Atti 1:5 e Luca
11:16. Del primo brano abbiamo già detto, il secondo è illuminato dal confronto
con il racconto parallelo di Atti 10:43-48. Il centurione Cornelio non era
salvato prima dell'arrivo di Pietro. Egli crede e riceve il battesimo in
Spirito (Atti 11:16), che appare connesso: con il credere in Cristo Gesù
(11:17), con il ravvedimento (11:18), con il dono dello Spirito Santo (11:17 e
10:45), con il ricevere lo Spirito Santo (10:47), con la salvezza (11:14), con
la discesa dello Spirito (10:44). Alla luce di tale analisi appare problematico
ritenere esservi due "esperienze fondamentali" con lo Spirito Santo:
la prima per mezzo della quale si verrebbe salvati e che va sotto il nome di
"ricevimento dello Spirito", ed un'esperienza successiva detta
"battesimo dello Spirito", in seguito alla quale verrebbe conferita
una particolare capacità di compiere opere potenti. Ricevere lo Spirito ed
essere battezzati con lo Spirito sono la stessa e medesima esperienza.
Alla cosidetta "conferenza di Gerusalemme" (Atti 15), Pietro torna
ancora sull'episodio Cornelio. I Gentili hanno udito l'annuncio dell'evangelo e
creduto in esso (Atti 15:7), hanno "ricevuto lo Spirito Santo"
(15:8), i loro cuori sono stati purificati mediante la fede (15:9), sono stati
salvati per grazia dal Signore (15:11). Pietro in tutto il brano non usa
l'espressione "battesimo dello Spirito", ma espressioni sinonimi.
Il Battesimo dello Spirito nelle
Epistole
II frasario paolino è molto ricco di espressioni che
fanno riferimento all'immagine della "purificazione" (battesimo). In
Romani 6:3-7, essere "immersi in Cristo" (battezzati in Cristo) ha il
significato di "essere diventati una sola cosa con Cristo". E' chiaro
che tale brano non può fare riferimento al battesimo in acqua, a meno di
ritenere il battesimo in acqua una sorta di "sacramento" cattolico,
capace di apportare puificazione dal peccato. La figura di un'immersione
purificante appare ancora in 1 Corinzi 6:11 : "siete stati lavati siete
stati santificati, siete stati giustificati nel nome dei Signore Gesù Cristo,
mediante lo Spirito dell'Iddio nostro". Paolo connette insieme l'essere
lavati, santificati e giustificati, non diversamente dal brano di Atti 22:16
nel quale essere lavati ed essere battezzati appaiono essere espressioni
sinonime.
Che il battesimo dello Spirito sia l'atto iniziale del proprio cammino con il
Signore è testimoniato anche dal brano di 1 Corinzi 10:2. In esso Mosè è
presentato come figura del Cristo, gli israeliti per essere di Mosè dovettero
passare il mare ed essere sotto la nuvola. Allo stesso modo per essere di
Cristo è necessario essere battezzati di Spirito, cioè credere nel suo
sacrificio e nella salvezza che esso offre. Secondo I Corinzi 12:13, tutti
coloro che formano il corpo di Cristo sono stati battezzati in un unico
Spirito, onde formare un unico corpo. La chiesa è "il corpo di
Cristo" formato da tutti coloro che hanno ricevuto lo Spirito (Romani
8:9). Essere battezzati in Cristo ha il significato di essere "rivestiti
di Cristo" (Calati 3:26-27). In Efesini 4:4-5 è detto che vi è un solo
battesimo, tale affermazione ha il senso di stabilire l'unità teologica del
battesimo in acqua e dello Spirito quali momenti iniziali ed essenziali
dell'essere credenti. In Tito 3:5-7, lavaggio rigenerante e rinnovamento dello
Spirito, procedono di pari passo. In I
Pietro 3:21 è detto esplicitamente che il battesimo salva. E' chiaro che il
battesimo a cui Pietro sta facendo riferimento non è il battesimo in acqua.
La Pienezza dello Spirito nell'Antico e nel
Nuovo Testamento.
Nell'Antico Testamento sono pochi i casi nei quali è
utilizzata l'espressione "essere riempiti di Spirito".
In Esodo 31:3, Betsaleel della tribù di Giuda è riempito dallo Spirito di Dio
per eseguire ogni sorta di lavoro per la costruzione del Tabernacolo (Esodo
28:3; 35:31,34 vedi anche 28:3). La pienezza dello Spirito nel caso di
Betsaleel, si configura come un'acquisizione di intelligenza e sapere per
svolgere ed insegnare, attività manuali. In Deuteronomio 34:9, Giosuè figlio di
Nun è riempito di Spirito di sapienza, tramite l'imposizione delle mani di
Mosè. Michea 3:8, contiene l'affermazione del profeta che confessa di essere
"pieno di forza, dello Spirito dell'Eterno, di retto giudizio e di
coraggio, per far conoscere a Giacobbe la sua trasgressione, e ad Israele il
suo peccato". In tutti i brani presi in esame la pienezza dello Spirito è
conferita per svolgere dei compiti specifici.
Nel Nuovo Testamento, tutti i brani che fanno riferimento
alla "pienezza dello Spirito", eccetto Efesini 5:18, provengono dalla
penna dello stesso autore, Luca. Nei brani in questione non è mai usato il
sostantivo "pienezza", ma il verbo
"riempire" e l'aggettivo "pieno".
Il verbo tradotto in italiano con "riempire" è la traduzione
di due distinti verbi greci, e dunque possibile raggruppare i brani che
utilizzano l'uno o l'altro verbo in due distinti elenchi. 1) Elenco dei brani nei
quali appare il verbo greco "pimplésthai" (riempire): Luca
1:15, 41, 67; Atti 2:4; 4:8,31; 9:17; 13:9; In questi brani l'essere riempiti
di Spirito Santo è presentato come un'esperienza subitanea, improvvisa, la
quale pone le persone che ne beneficiano nella condizione di annunziare in modi
svariati, il messaggio della salvezza: tramite la predicazione (Pietro),
tramite la profezia (Elisabetta e Zaccaria), tramite un parlare in altre lingue
(i credenti di Gerusalemme).
Luca 1:15 e Atti 9:17 sembrano apparentemente non far seguire al
"riempimento" l'azione della testimonianza dell'Evangelo.
In Luca 1:41 Giovanni il Battista sobbalzando nel seno di sua madre Elisabetta,
alla vista di Maria, testimonia dell'essere stato riempito di Spirito sin dal
seno di sua madre (v.15). In Atti 9:20 è affermato che dopo essere stato
riempito di Spirito (v.17), Paolo
"subito si mise a predicare nelle sinagoghe che Gesù è il Figliolo di
Dio". 2) Elenco dei brani nei quali compare il verbo "plérein" (riempire) o
l'aggettivo corrispondente "plerès" (pieno): a)
verbo: Atti 6:3; 13:52; Efesini 5:18. b) aggettivo: Luca 4:1; Atti 6:3, 8;
7:55; 11:24. Questi brani fanno riferimento a quello che dovrebbe essere lo
"stato normale" del credente, cioè una saturazione della propria
vita con il carattere di Cristo.
Anche Paolo è influenzato dal frasario lucano, da Colossesi 4:14 apprendiamo
che Paolo e Luca erano assieme, nel periodo durante il quale fu scritta
l'epistola agli Efesini. Espressioni sinonime in altri autori neo-testamentari
sono : "camminate nella luce" (1Giovanni 1:2),
"camminate per lo Spirito" (Galati 5:25).
(autore: Domenico Iannone)