Breve Storia di William Tyndale “l’aratore”

La prima Bibbia a stampa in inglese effettuata a partire dai testi originali, va attribuita all'opera del martire per la fede: William Tyndale.

William Tyndale nacque nel 1494 o 1495 in Inghilterra e fu educato ad Oxford e Cambridge. La sua ribellione alla chiesa costituita fu resa possibile anche dall’esempio lasciato da Wicliff. Anche costui era stato educato ad Oxford; nella sua casa parrocchiale a Lutterworth iniziò ad attrarre ai suoi studi biblici dozzine di giovani, desiderosi di libertà e verità. Egli si preoccupava soprattutto di parlare al popolo con un linguaggio passibile di potere essere inteso da tutti. Siccome Wicliff si proponeva come un paladino dell’emancipazione della nazione inglese dal fiscalismo della chiesa romana, ciò gli procurò protezione da parte della corona inglese e libertà di azione nonostante le ire della chiesa cattolica del suo tempo. Gli studenti ed i seguaci di Wicliff erano chiamati “lollardi” e divennero famosi per la lettura e l’insegnamento delle Sacre Scritture in inglese, inoltre negavano la transustanziazione e rifiutavano di accettare il papa come vicario di Cristo. I lollardi dichiaravano che la Bibbia dovesse essere l’ultima parola nei dibattiti dottrinali, e per tale motivo ritenevano dovesse essere presentata nel linguaggio del popolo. L’inquisizione, si dimostrò la più tenace nemica dei lollardi, ricercandoli e bruciandoli come eretici, più di 1000 lollardi furono bruciati tra il 1400 e il 1557 nella sola Inghilterra. Il movimento ben presto si diffuse anche oltre i confini inglesi giungendo fino in Boemia e raggiungendo il cuore di Jan Hus. Nel 14° sec in Inghilterra, la regina Anna di Boemia, la moglie di Riccardo II, divenne una seguace dei lollardi. Ai giorni di Tyndale John Colet e sir John Walsh furono lollardi. Il motto dei lollardi era “Lui mi ha fatto libero” e “Se Dio è per noi chi sarà contro di noi”. La strategia lollarda era quella di evitare la carcerazione e il martirio ricercando influenza  negli ambienti intellettuali ponendo giovani uomini nelle università. Tra i loro membri si contavano mercanti, che diffondevano “libri proibiti”.

William Tyndale aveva una formazione lollarda e conosceva ben otto lingue (è considerato il principale autore del moderno inglese) e pertanto sentiva come compito principale affidatogli da Dio, quello di tradurre la Bibbia in inglese a partire dai testi originali; egli desiderava compiere per gli inglesi, quanto Lutero aveva fatto per i tedeschi. Tale opera di traduzione del NT dal greco nelle varie lingue nazionali, era resa possibile dal fatto che Erasmo da Rotterdam nel 1516 aveva dato alle stampe un NT in greco. Tyndale dopo il suo apprendistato alle università di Oxford e Cambridge era diventato precettore in casa Walsh, ben presto le conversazioni durante i pasti avevano toccato argomenti religiosi e con il tempo anche diaconi e bati avevano cominciato a frequentare la tavola di casa Walsh. La cosa era venuta all’orecchio del clero locale che complottò per accusare Tyndale di eresia. Tyndale nell’estate del 1523, aveva tentato di ottenere, la protezione del futuro vescovo di Londra Tunstal, per accingersi all’opera di traduzione, ma il Signore non permise che questa “strada larga” fosse quella che Tyndale percorresse; il vescovo si rivelò un “ ipocrita” e rifiutò di condividere il progetto. Tyndale ebbe a commentare: “non solo non vi era posto per il mio Signore in qualche palazzo di Londra per tradurre il Nuovo Testamento, ma non vi era neppure nessun posto in tutta l’Inghilterra”. Avendo fallito con il vescovo, Tyndale contattò Humphrey Monmouth, un ricco mercante di stoffe appartenente alla rete di diffusione delle dottrine lollarde, dal quale ottenne per un anno ospitalità per cominciare la sua opera ma anche fondi per proseguirla. Abbandonando famiglie e amici Tyndale lasciò l’Inghilterra per continuare la traduzione a Wittenberg sotto la protezione di Lutero. In seguito si spostò a Colonia per preparare la stampa, ma fu costretto a fuggire a causa di un uomo che ne denunciò l’attività alle autorità. Rifugiatosi a Worms, dove Lutero poteva contare su dei seguaci, alla fine del febbraio del 1526, Tyndale diede alle stampe per i tipi di Peter Schoeffer il primo NT in inglese, esso fu rivisto nel 1534 e nel 1535 (fu però la versione del 1534 ad avere più ampia diffusione). Tyndale pubblicò anche una traduzione del Pentateuco alla quale un anno più tardi aggiunse il libro di Giona. Pubblicò traducendo direttamente dall'ebraico, anche una parziale traduzione dell'AT (da Giosuè a 2Cronache) che venne più tardi pubblicata incorporandola nella “Matthew's Bible” nel 1537. Molte delle lezioni testuali della Bibbia del Tyndale vennero incorporate nella Authorized Version del 1611.La traduzione del NT di Tyndale fu prodotta da un uomo con una taglia sulla propria testa, inseguito dai propri nemici, che desideravano non solo bruciare i suoi libri ma anche lui. Nessun testimonianza è migliore di quella di Steven Vaughn, un inviato di Enrico VIII nei Paesi Bassi, al quale Tyndale riferì: “…le malattie contratte in quei luoghi, … la mia povertà, …il mio esilio lontano dalla mia terra, e l’ancora più amara lontananza dai miei amici, …la mia fame, la mia sete, il freddo, i grandi pericoli che mi sono posti ovunque davanti, ed infine … innumerevoli altre dure e preoccupanti lotte che io affronto …”.

Le copie della Bibbia del Tyndale vennero diffuse dai lollardi, che le imbarcarono sul Reno nascondendole in balle di cotone e sacchi di farina e da lì, nel marzo del 1526 raggiunsero i porti dell'Inghilterra. Il vescovo di Londra e il re Enrico VIII messi sull’avviso, tentarono tramite la confisca di impedirne la circolazione. Alla fine per proseguire nell’opera di repressione furono costretti ad acquistarle, il denaro andò a Tyndale che lo utilizzo per stampare un numero maggiore di bibbie! Il vescovo Tunstal  ebbe a dichiarare che le Bibbie del Tyndale contenevano migliaia di errori, ciò solo perché la traduzione di Tyndale del NT nonostante fosse più accurata di quella di Lutero adottava l’ordine dei testi sacri e alcune delle note dello stesso Lutero. Pertanto il lavoro di Tyndale fu connesso al luteranesimo, che era considerato dai cattolici inglesi “opera del diavolo”, pertanto nell’ottobre dello stesso anno il vescovo diede alle fiamme centinaia di copie del NT, che il clero aveva provveduto a confiscare ai fedeli. La pena di morte tramite rogo veniva comminata a coloro che venivano trovati in possesso del libro proibito. L’opera di repressione fu così capillare che soltanto tre di tali copie del NT in inglese sopravvivono a tutt’oggi. Ogni edizione stampata prima del 1570 è rara e costosa, particolarmente le edizioni precedenti il 1540, anche in forma frammentaria. Anche l’umanista Thomas More autore della celebre “Utopia”, si unì al coro degli oscurantisti e degli intolleranti. Nel 1528 il vescovo di Londra scrisse a  Sir Thomas More, chiedendogli di esaminare l’opera di certi “figli dell’iniquità” e di spiegare “la diabolica malvagità di questi empi eretici” alle “persone semplici”. Provvide inoltre ad inviargli esempi degli scritti di Lutero concedendogli il permesso di leggere tali libri per meglio confutarli. Tyndale non era menzionato nella lettera, ma il suo NT doveva essere incluso tra i testi inviati a More. Alcuni opuscoli pubblicati da Tyndale, mentre More si accinge all’opera lo convinsero che Tyndale era un pericolo più grande degli stessi scritti di Lutero. Nel 1529 Sir Thomas More scagliò il proprio attacco contro il riformatore inglese con un trattato dal titolo “Dialogo concernente le Eresie”. L’accusa di More a Tyndale riguardava la legittimità di alcuni termini usati nella sua traduzione (per esempio: “congregazione” invece di “chiesa”, “anziano” invece di “sacerdote”, “ravvedimento” invece di “penitenza”, “amore” invece di “carità”). Accusava pertanto Tyndale di essere un frodatore, un ipocrita, un diavolo, un uomo “gonfio di orgoglio e invidia”. Nel 1530 More prese anche parte ad un concilio che condannò ufficialmente il NT del Tyndale. Tyndale rispose a More nel luglio del 1531 con il trattato: “Una risposta al Dialogo di Sir Thomas More”, dove confermava il peggiore timore di More, appellandosi alle Scritture come alla sola ultima autorità per valutare non solo la dottrina della chiesa ma anche le sue pratiche liturgiche. Tyndale ne approfittava anche per scagliarsi contro la gerarchia ecclesiastica e contro il fatto che More avesse tradito il proprio spirito umanistico per amore del denaro e del potere. More replicò un anno più tardi con un lungo trattato: “La confutazione di Tyndale”, con il quale intensificava gli attacchi e invocava il rogo per gli scritti del Tyndale, profetizzando che quest’ultimo sarebbe bruciato all’inferno per i propri peccati. Inoltre invocava il rogo per tutti gli eretici come Tyndale. Molti studiosi luterani scamparono sul continente onde evitare la persecuzione. Lo stesso fece Tyndale, che come molti protestanti inglesi decise di risiedere ad  Antwerp, una libera città, circondata da territori sotto il controllo dell’imperatore Carlo V.  Nel 1535 Tyndale divenne amico di un certo Henry Phillips, che si era presentato a lui come un simpatizzante della causa luterana, ma che invece complottava con l’imperatore per farlo arrestare. Sebbene la chiesa di Inghilterra fosse separata dalla chiesa romana e Tyndale avesse protezioni a livello governativo, la chiesa inglese ancora lottava contro il luteranesimo. Nel maggio del 1535, Phillips invitò Tyndale ad una cena e subito dopo avvertì i gendarmi affinchè lo arrestassero. Messo in carcere per 16 mesi, un tribunale ecclesiastico condannò Tyndale per eresia nell’agosto del 1536, nell’ottobre dello stesso anno fu prima strangolato e poi  bruciato. Le sue ultime parole furono “Signore, apri gli occhi al re di Inghilterra”. L'opera di Tyndale, non morì con lui, esperto di lingue antiche, ebbe la lungimiranza di avere molti discepoli. Myles Coverdale e John Rogers che erano stati leali assistenti durante gli ultimi sei anni della vita di Tyndale, portarono avanti il progetto di una Bibbia interamente in inglese. Coverdale terminò la traduzione dell'AT, e il 4 ottobre 1535 stampò la prima Bibbia completa in inglese, utilizzando come traccia la traduzione tedesca di Lutero e la versione latina. Essa è conosciuta come “Coverdale Bible”. Egli fu il primo a non includere i libri deuterocanonici nel corpo dell'AT, aggiungendoli alla fine e denominandoli “apocrifi”. Nel 1539 Coverdale diede alle stampe la la edizione della “Grande Bibbia”. Questa volta utilizzò per l'AT il testo ebraico di Sebastian Munster, e per il NT il textus receptus di Erasmo. John Rogers stampò la seconda Bibbia in inglese nel 1537, sotto lo pseudonimo di “Thomas Matthew” (la Bibbia divenne nota come Matthew’s Bible). Una considerevole parte di questa bibbia è cotituita dalla traduzione del Tyndale (Pentateuco e NT 1534-1535 ed.), dalla Coverdale Bible e in misura minore dalla traduzione di Roger. Nel 1557 a Ginevra fu pubblicato, forse opera di W. Whittingham, il Nuovo Testamento in inglese con il testo diviso in capitoli e versetti. Qualche anno più tardi (1560) tale versione fu soppiantata dalla “Bibbia di Ginevra”. Il NT era basato sul testo del Tyndale e di T. Beza, mentre l'AT era basato sulla “Grande Bibbia” (l’opera del Coverdale pubblicata nel 1538) riveduta sui testi ebraici, Calvino ne scrisse l'introduzione. Tale versione ebbe tra il 1560 il 1644, ben 140 edizioni! Nel 1611 venne pubblicata l'Authorized Version (AV) detta anche “Kìng James Version” (KJV) poiché fu re Giacomo I Stuart, che “autorizzò” la nuova traduzione. Tale versione piacque agli inglesi più di quella della Bibbia di Ginevra, e con il tempo la soppiantò. Nel 1870 si pose mano alla sua revisione, portata a termine solo nel 1895.

Conforto ai lettori della Bibbia perseguitati
Sintesi dall’introduzione di Tyndale a 
L’obbedienza di un uomo cristiano
- 2 Ottobre 1528

1. Ti dicono che la Scrittura non deve essere in madre lingua, ciò solo perchè temono la luce, e desiderano accecarti e condurti in cattività… 

2. Dicono che la Scrittura necessita di una mente pura e rilassata, e che i laici sono troppo imbrattati dagli affari del mondo per comprenderla. Questo argomento si ritorce contro loro: perché chi è così impegnato nelle cose materiali come i prelati?

3. Dicono che i laici interpreterebbero la Scrittura ciascuno a modo proprio. Allora perché i preti non insegnano al popolo il modo giusto? La Scrittura diverrebbe una base per tale insegnamento e una prova per esso. Al presente le loro vite e il loro insegnamento sono talmente contradditori che il popolo non presta fede ad essi, neppure quando predicano la verità… 

4. Dicono che la nostra lingua sia troppo rude. Non è così. Greco ed ebraico si traducono più facilmente in inglese che il latino. Dio non ha fatto la lingua inglese così come le altre? Insistono affinché si legga in inglese Robin Hood, Bevis di Hampton, Ercole, Troilo e un centinaio di altri ribaldi di sudice storie. Solo la Scrittura è proibita. E’ dunque chiaro più del sole che questa proibizione non è “per amore delle vostre anime, che essi curano come la volpe fa con le oche”.

5. Dicono che necessitiamo di dottori per interpretare la Scrittura perchè essa è difficile… Vi sono errori anche in Origene ed Agostino; come possiamo metterli alla prova se non tramite la Scrittura ?… Noi non desideriamo abolire l’insegnamento e fare di ciascun uomo il suo stesso maestro, ma se il sacerdote non desidera insegnare il vangelo, il laico deve possedere la scrittura, e leggerla da solo, prendendo Dio per proprio maestro.   


(autore: Domenico Iannone)