La questione del "Rapimento della Chiesa"
Nell'Apocalisse(Apocalisse
20:4-10), è fatta menzione del Millennio, un periodo di regno terreno della
giustizia, dalla durata di mille anni, destinato all'evangelizzazione del
mondo. Non tutti gli studiosi concordano sulla letteralità di questo periodo,
pertanto si distinguono tre diverse interpretazioni:
a) l'amillenarismo, che ritiene che l'Apocalisse sia uno scritto
dove abbonda il simbolismo, per tale motivo non vi sarà un periodo letterale di
mille anni, il millennio rappresenterebbe simbolicamente la benedizione di cui
gode attualmente l'umanità, grazie alla predicazione dell'evangelo;
b) il post-millenarismo, che afferma che il ritorno di Gesù Cristo
(parousia) seguirà il millennio;
c) il pre-millenarismo, affermante che l'Apocalisse è un
testo profetico che anticipa eventi futuri: non diversamente dalla previsione
da parte di Daniele del sorgere e della caduta degli imperi Medo-Persiano,
Greco e Romano, della previsione della caduta di Tiro ad opera di Isaia, la
distruzione e ricostruzione del Tempio ad opera di Geremia, gli eventi
caratterizzanti la persona e l'opera del Cristo nei Salmi, ect.), pertanto
anche il millenio va inteso come un letterale periodo di mille anni, preceduto
dal ritorno di Cristo.
All'interno
della concezione pre-millenarista (tipica del dispensazionalismo), si
distiguono tre differenti orientamenti, che assumono come presupposto che la
chiesa non sperimenterà l'ira di Dio che si abbatterà sulle nazioni della terra
(1Tessalonicesi 5:9):
1) il pre-tribolazionalismo asserisce che prima di un letterale periodo di
mille anni, vi saranno due "ritorni" del Signore, uno prima dei sette
anni della "tribolazione" (Apocalisse 13:5), che ha come fine quello
di rapire la chiesa, ed un secondo ritorno alla fine dei sette anni, che ha
per fine la disfatta dell'anticristo e lo stabilimento del regno millenario. La
"tribolazione" è quel periodo dalla durata di sette anni anticipato
in Daniele 9:24-27. Un angelo rivela a Daniele che dal momento in cui sarà
pronunciato l'ordine di ricostruire Gerusalemme, sino all'arrivo del Messia vi
saranno 69 settimane di anni. La traduzione letterale del termine ebraico
maschile, normalmente tradotto con "settimane" è propriamente
"settenari" (così anche al v.26), dove il femminile significa
normalmente "settimana". Il termine maschile riappare anche in Daniel
10:2-3, dove significa "sette giorni". L'angelo riferisce dunque a
Daniele di un periodo futuro di "settanta settenari", ed essendo
stato letto da Daniele a proposito della profezia di Geremia, che la
deportazione di Israele a Babilona sarebbe durata 70 anni, è logico pensare che
i "settenari" debbano essere intesi come periodi di "sette
anni". Avremmo così un totale di 70 settenari o periodi di 7 anni
ciascuno, divisi in tre gruppi di 7, 62 e 1 settenari.
I
primi due gruppi sembrerebbero strettamente connessi, ed ammonterebbero in
tutto a 483 anni lunari, ossia secondo il modo ebraico di computare gli anni, di
483 periodi di 360 giorni ciascuno. Siccome le settanta settimane cominciano
"dal momento in cui è uscito l'ordine di riedificare il Gerusalemme",
tale inizio del computo non può che cominciare dal 14 marzo del XX° anno di
regno di Artaserse (445 a.C. Nehemia 2). A partire dal 14 Marzo 445 a.C. parte
il primo gruppo di settenari, cioè un periodo di 7x7=49 anni di 360 giorni
ciascuno durante i quali Gerusalemme è "restaurata e ricostruita, piazza e
mura, ma in tempi angosciosi". Alla fine del secondo gruppo di settenari,
ossia 62x7=434 anni un "unto sarà soppresso". Se sommiamo i giorni di
questi due periodi abbiamo un totale di 173.880 giorni, che in anni occidentali
di 365 giorni, equivalgono a 476 anni e 130 giorni (116 giorni corrispondono
agli anni bisestili). Dal 14 marzo del 445 a.C. sommando 173.880 giorni,
giungiamo al 6 aprile del 32 d.C., data presunta della morte di Cristo.
L'angelo riferisce
anche che una settantesima settimana di anni, sarebbe cominciata quando
l'Anticristo avrebbe sottoscritto un trattato con Israele, e che nel mezzo di
tale settimana tale trattato sarebbe stato infranto, dando inizio alla
"grande tribolazione" (l'anticristo chiederà l'universale adorazione
di se stesso, è questa la "abominazione della desolazione" Dan. 9:27;
Matteo 24:15-16, non riuscendo ad ottenerla comincerà a perseguitare i
"santi").
In Apocalisse 12:6 il periodo della "grande tribolazione" è di 1260
giorni, in Apocalisse 13:5 di 42 mesi, ciò sembrerebbe confermare Daniele 9:27,
dove si afferma che "nel mezzo della settimana" il patto sarà
infranto, e Daniele 12:7 dove è detto che la "grande tribolazione"
durerà "un tempo, dei tempi e la metà di un tempo" (un tempo=1 anno,
dei tempi=due anni, metà di un tempo=metà anno).
2) il medio-tribolazionismo che asserisce che il rapimento della chiesa,
avverrà nel mezzo della tribolazione (nel mezzo del periodo di sette anni), in
connessione con l'instaurazione della "abominazione della
desolazione".
3) il post-tribolazionismo che asserisce che vi sarà un solo ritorno di Cristo, alla fine del periodo di tribolazione.
Per comprendere a fondo la concezione pre-tribolazionista, bisogna ricordare che i teologi dispensazionalisti che la sposano, necessitano di tenere strettamente distinte, la Chiesa ed Israele all'interno del piano di redenzione di Dio. La chiesa è stata un "mistero" per gli scrittori ispirati dell'AT, ed è stata rivelata solo a Pentecoste. Il "periodo della Chiesa", prende posto tra la 69 e 70 settimana di Daniele, tale periodo non fu rivelato agli scrittori dell'AT. Tale periodo è caratterizzato dalla presenza di tre classi di persone: i Giudei, i Gentili, la Chiesa (1Corinzi 10:32). Durante la tribolazione l'attenzione di Dio sarà focalizzata sulla nazione di Israele. In Apocalisse 7 , i 144.000 sono scelti di mezzo al popolo giudaico, in Apocalisse 11:7-8 i due testimoni sono martirizzati in Gerusalemme, in Apocalisse 12:6 la donna che fugge nel deserto per 1260 giorni, rappresenta Israele durante la "grande tribolazione". Le profezie dell'AT si riferiscono solo ad Israele e non alla chiesa, pertanto Daniele 9:24-27 (il periodo finale di sette anni e le precedenti 69 settimane d'anni) e Geremia 30:7 (dove si parla di "una tribolazione per Giacobbe"), hanno a che fare solo con il popolo di Israele e non con il destino della Chiesa. Gesù non torna sulla terra immediatamente dopo il rapimento, proprio per permettere ad Israle di portare a compimento quanto predetto su di esso, infatti in Giovanni 14:3 è profetizzato il rapimento della Chiesa prima della tribolazione; in 1Tessalonicesi i credenti risorti insieme a coloro che saranno ancora viventi andranno ad incontrare Gesù nell'aria, e nulla è detto di un ritorno di Cristo sulla terra. I teologi di questo orientamente interpretano, le varie esortazione rivolte alla Chiesa a "vegliare" (Luca 21:36, 1Tessalonicesi 5:2,6), e ad "attendere diligentemente" il ritorno di Gesù (Luca 12:36; Tito 2:13; Rom. 8:23-25 ect.), intendendolo sempre come imminente (Filippesi 4:5; Giacomo 5:8,9; 1Pietro 4:7), come segni del fatto che non vi saranno avvenimenti tali da mettere sull'avviso i credenti. Il destino di Israele si manifesterà, e con esso i segni che lo accompagnano, solo quando la chiesa non sarà più sulla terra.
La
concezione medio-tribolazionista ritiene che i sigilli, le coppe e le trombe in
Apocalisse debbano essere interpretati come sequenze di tempo successive,
piuttosto che come brani che riferiscono gli stessi avvenimenti con immagini
differenti. In tali brani si
farebbe riferimento a tre differenti e successive e crescenti in gravità,
manifestazioni dell'ira divina. I partigiani di questa concezione ritengono che
il rapimento della Chiesa, abbia luogo dopo il suono dell'ultima tromba di
Apocalisse 11:15-19. Gli avvenimenti del cap.11 di Apocalisse ruotano attorno
ai due testimoni che per un tempo confondono le forze dell'anticristo, ma sono
poi uccisi a Gerusalemme e rapiti in cielo (Apoc. 12 e 13 con Matteo 24:15 e
Dan.9:27).
La "Grande Tribolazione" di Matteo 24:21, 22 è assimilata ai tre anni
e mezzo di Apoc. 11:10-11. La gioia per la morte dei due testimoni, implica
anche una recrudescenza di persecuzioni contro la chiesa, abbreviate "a
causa degli eletti" (Matteo 24:22). La venuta di Cristo di Matteo 24:29-31
è connessa agli eventi di Apoc. 11, e la settima tromba è identificata con
l'ultima tromba di 1Corinzi 15:52. A sostegno di questa tesi va detto che in
Dan. 12:1-2, quando Michele si leva per liberare il popolo (una profezia del
rapimento), l'espressione "a quel tempo" si riferisce
all'abominazione della desolazione di Dan. 11:31 e 12:11. Il rapimento
avverrebbe dunque verso la metà del periodo di tribolazione. Ma se i credenti
(gli eletti), sono rapiti dal Signore immediatamente dopo la fine della prima
metà della settimana d'anni, contro chi l'anticristo si scaglierà (Daniele
8:24)? Inoltre se il Signore rapisce tutti i suoi a metà della settimana d'anni
chi sono quei credenti in Matteo 25:31-41, che al giudizio finale vengono
separati dai non-credenti?
La concezione post-tribolazionista asserisce che in nessun luogo la Scrittura afferma due separati ritorni del Cristo. In 1Tess. 4:13-18; 5:1-10, il ritorno di Gesù e la disfatta dell'anticristo sono intesi simultaneamente (le due sezioni sono unite da: kai). Il discorso di Gesù in Matteo 24 accomuna nel termine "eletti", tanto la Chiesa quanto Israele (vv. 21-22). Ovunque nel NT il termine "eletti" è usato per la Chiesa, pertanto essa passerà attraverso la tribolazione. In 2Tess. 1:7-10 è detto che vi sarà riposo per i credenti quando il Signore apparirà per far vendetta dei suoi nemici, e in 2Tess. 2:1-10 è detto che l'anticristo deve acquistare potere prima che possa avvenire il ritorno del Signore (parousia).
(autore:
Domenico Iannone)