Lo Stato Totale

di Domenico Iannone

La filosofia politica si interroga a proposito di quali istituzioni risultino essere più appropriate alla natura umana. Molte delle ideologie politiche che hanno caratterizzato il XX° secolo rampollano dal pensiero di Jean Jacques Rousseau (Ginevra 1712 - Parigi 1778). I suoi scritti hanno ispirato Robespierre, Marx, Lenin, Hitler, Mao, e Pol Pot. Ma per quale motivo l’ideologia di Rousseau è apparsa essere tanto rivoluzionaria?

Secondo Rosseau per comprendere ciò che la natura umana è, bisogna "sottrarre" quanto su di essa si è sedimentato tramite la cultura e la storia, immaginando uno stato di natura che è pre-sociale, pre-politico ed anche pre-morale. Ciò che residua da tale operazione, è l’individuo originariamente integro, biologicamente sano, moralmente retto, in breve l’individuo "autonomo" ossia "auto-legislativo", che sceglie i propri valori ed identità. L’uomo non era, ma è diventato malvagio, e i suoi squilibri sono il frutto di una società strutturalmente contraria alla nostra natura. Nell’opera chiamata "Contratto Sociale" (1762) è detto: "L’uomo è nato libero, ed ovunque egli è in catene". Obiettivo del filosofo è liberare gli uomini dalle regole della società, dalle istituzioni e dalle tradizioni. Non si prospetta un ritorno allo "stato originario", ma la costruzione di un nuovo modello sociale, non fondato sugli istinti e le passioni, né sulla ragione contrapposta ai sentimenti o al pre-razionale, ma sulla volontà generale amante del bene comune. Ma cosa è la volontà generale? Essa non è la somma della volontà dei componenti il corpo sociale, ma una realtà che scaturisce dalla rinuncia di ognuno ai propri interessi a favore della collettività. In breve, nella società prospettata da Rousseau non vi è spazio per gli interessi privati, ma solo per una collettivizzazione totale dell’uomo. Nessuno deve obbedire a nessuno, ma tutti alla legge. Non vi è più "sfera del privato" ma tutto diventa "sfera pubblica". Chi è preposto al controllo della retta espressione della coscienza pubblica è lo "Stato". Fuori dello Stato vi sono solo coscienze private ed individuali, che in quanto tali sono da condannare. In tal modo la morale viene "inserita" nella politica. Lo stato si trasforma in tal modo nel "dispotismo della maggioranza".

Per comprendere la portata di tali affermazioni possiamo fare un confronto con la filosofia politica classica. Aristotele insegnava che gli uomini sono per natura esseri sociali, e di conseguenza le istituzioni sociali esprimono la vera natura umana piuttosto che opprimerla.

I pensatori politici cristiani concordano che gli uomini sono naturalmente sociali, poichè essi sono creati ad "immagine di Dio", il quale in Se medesimo è una comunità sociale di tipo trinitario. In origine Dio non creò un essere isolato, ma una coppia sulla quale basare tanto la famiglia, quanto la società. Al contrario per Rousseau, la società è artificiale e alienante. L’agente deputato alla liberazione dell’uomo è lo Stato. Esso è deputato a distruggere tutti i legami sociali, liberando l’individuo dalla relazione ad ogni altra cosa: "Ogni cittadino sarà poi completamente indipendente da tutti i suoi compagni e assolutamente dipendente dallo stato." L’idea che lo Stato potesse essere un liberatore già nel 700° risultava essere rivoluzionario. Nasceva quella che potremmo definire la "politica della redenzione", cioè la convinzione che la politica potesse essere lo strumento non solo per creare una giusta società ma anche per trasformare la natura umana creando un "nuovo uomo". La controparte marxista dell’Eden è lo stato del "comunismo primitivo", l’umanità scade da tale condizione di innocenza nella schiavitù e nell’oppressione della proprietà privata, da cui derivano tutti i mali tra cui la lotta di classe. La redenzione "marxista" è realizzata ribaltando il peccato originale, ossia distruggendo la proprietà privata dei mezzi di produzione. In tale processo, il redentore non è un essere sovrannaturale, ma lo stesso proletariato, che insorge contro l’oppressore capitalista. Il Salvatore-proletariato, tramite la propria sofferenza, redimerà l’umanità e porterà il regno dei cieli sulla terra. Ricordiamo che per Marx, il fondamento ultimo della realtà è la materia, per tale motivo la realtà deve essere "ridotta" al solo dato economico. In realtà la base religiosa del marxismo spiega la sua permanente influenza, a dispetto del drammatico fallimento nel produrre una società senza classi. Ciò perché il marxismo incontra il bisogno di redenzione e di liberazione dall’oppressione degli uomini. Purtroppo quanto il marxismo ha proposto sulla ribalta della storia è stata solo una forma esasperata di statalismo, irrispettosa dei bisogni fondamentali dell'individuo. C.S. Lewis affermava "gli uomini molto probabilmente saranno più crudeli non quando staranno facendo qualcosa di cattivo, ma quando saranno convinti di stare facendo qualcosa di buono". Lo scrittore dissidente russo Alexander Solzenhitsyn una volta chiese ad un contadino russo, perché la Russia avesse tanto sofferto a causa di un sistema totalitario. Il contadino replicò che ciò si era verificato perché "abbiamo dimenticato Dio."

Nella società contemporanea, la teoria classica del marxismo, che prevedeva un proletariato oppresso dal capitalismo, è stata rimpiazzata dal femminismo, ossia con l’idea che la donna sia oppressa dall’uomo, o come nel pensiero omosessuale, che i gay siano oppressi dagli eterosessuali, o ancora che a proposito dei diritti civili che le persone di colore siano oppresse dai bianchi. Ciò che unisce tutti questi movimenti di liberazione è probabilmente un comune cuore neo-marxista.

Tutte queste "visioni del mondo" sono erronee poiché adottano un’errata definizione di quello che è l’autentico presupposto del reale. Secondo il pensiero protestante, il motivo di fondo che sostanzia la realtà è tri-partito: Creazione, Caduta e Redenzione. Dio che è Spirito, ha creato ogni cosa buona; rispetto all’originario stato di bontà, il peccato è entrato nella creazione a causa del desiderio dell’uomo di divenire autonomo rispetto a Dio. Tale situazione è riparata da Dio, tramite una Sua azione redentiva, che è tesa tra l’altro a riportare l’intero creato alla propria bontà originaria.

Il nuovo Millennio può essere un ritorno ad una società più umana se solo rigettiamo le ideologie morali esplicitamente in bancarotta e restauriamo una robusta e vigorosa visione del mondo cristiana.