La Vita di John Gill
John Gill è uno dei più importanti ed ancora incompresi padri battisti. La sua spiritualità ed il suo intelletto furono uguagliati solo dall'intensità con la quale altri l'amarono o l'ingiuriarono. Tom Nettles dice di Gill, "Egli è stato giudicato indubbiamente più duramente ed addirittura con più malignità di ogni altro uomo di reputazione comparabile alla sua nella storia battista."
Edward Gill, il padre di John, era membro di una congregazione di dissidenti a Kettering, ossia di quei credenti inglesi che non si riconoscevano nel sistema ecclesiastico anglicano. Tale congregazione era più specificamente formata da Presbiteriani, Indipendenti, e Battisti. Dopo un certo periodo i Battisti della congregazione furono convinti da William Wallace a creare una chiesa di “Battisti Particolari”, ossia di credenti con una forte convinzione a proposito delle dottrine calviniste della giustificazione per sola fede. John Gill nacque il 23 novembre 1697, e come molti figli di dissidenti fu mandato alla scuola di grammatica cittadina. La sua precoce capacità di apprendere lo condusse subito a distinguersi. John continuò la sua istruzione arrivando a solo undici anni a padroneggiare i classici latini e greci. A causa di una crescente ostilità nei confronti dei dissidenti, John Gill fu tolto dalla scuola ma continuò a studiare da solo argomenti che spaziavano dalla logica all'ebraico. L’amore per l'ebraico avrebbe accompagnato Gill per tutta la vita. I Gill si stabilirono a Londra nel 1719, dove John fece la conoscenza intima di John Skepp, uno studioso ebreo autodidatta che possedeva una ricca biblioteca di libri in ebraico e di scritti rabbinici. Quando Skepp morì alcuni anni più tardi, Gill acquistò la maggior parte dei suoi libri. Il giovane studioso riconobbe prima di molti altri che il Nuovo Testamento era stato scritto da uomini che erano ebrei, comprendendo che la conoscenza del contesto culturale ebraico avrebbe condotto ad un approfondimento del contenuto dei vangeli. Gill divenne presto un studioso di ebraico senza eguali al suo tempo. William Cathcart affermò: “È prudente dire che nessun uomo nel diciottesimo secolo era tanto versato nella letteratura e nei costumi degli ebrei antichi quanto John Gill. Qualche volta è stato chiamato il Dottore John Lightfoot dei Battisti”. All'età di 12 anni, Gill ascoltò un sermone dal pastore William Wallis, sul testo "E Dio chiamò Adamo, e gli disse, dove sei?" (Genesi 3:9). La persona di Dio che cerca il cuore del peccatore lo colpì e così ebbe inizio quel processo che sette anni più tardi lo condusse alla conversione.
Assunto l’incarico di pastore gli fu
assegnata da tirocinante il villaggio di Higham Ferrers. Là incontrò e sposò
Elizabeth Megus nel 1718. Costei fu sua moglie per ben 46 anni. Come era
piuttosto comune a quel tempo, molti dei loro bambini morirono durante
l'infanzia o nella prima adolescenza. Alla fine Dio sorrise a John ed Elizabeth
e li benedisse con due bambini. Non molto dopo essersi sposato, i coniugi Gill
furono assegnati alla chiesa di Horsleydown a Londra il 22 marzo 1720, dove
John esercitò il pasturato per ben 51 anni. I suo successore sarà un altro grande battista: Charles
Spurgeon.
Sin dall'inizio, la predicazione di Gill
fu espositiva e pratica. Fu lui a cominciare la pratica della predicazione
sistematica su ogni libro della Bibbia, verso per verso. All'età di 26 anni
cominciò a predicare sul Cantico dei Cantici (122 sermoni). Allo stesso modo
dei Puritani, Gill concepì la predicazione come una chirurgia dell'anima nella
quale il pastore è il medico ed i membri della chiesa sono i pazienti. La vita
cristiana deve essere concepita come un affare serio che richiede un'istruzione
seria. I pastori non debbono blandire i credenti ma piuttosto attrezzarli ad
essere soldati di Cristo per combattere una guerra spirituale. Tra il 1735 ed
il 1738 Gill scrisse il trattato “La Causa di Dio e la Verità” dove veniva
spiegato il nesso tra sovranità di Dio e depravazione dell’uomo. Augustus
Toplady fu talmente colpito da quest’opera che definì Gill il più grande
difensore delle dottrine della grazia dai tempi di Agostino. Molte altre opere
seguirono negli anni seguenti. Nel 1752, Gill pubblicò l’opuscolo “La Dottrina
della Perseveranza Finale dei Santi”, come risposta all’opuscolo “Seri Pensieri
sulla Perseveranza dei Santi”, scritto da John Wesley. Nel 1769 pubblicò
“Trattato Dottrine Teologiche” in due volumi. Questo lavoro contiene la
sostanza dell’insegnamento di Gill. A questo trattato fece seguito nel 1770
“Trattato di Pratica Teologica” che tocca soggetti quali il significato dell’appartenenza
ad una chiesa, il battesimo e la Cena del Signore. Tom Nettles dice di Gill, “Egli
è stato giudicato indubbiamente più duramente ed addirittura con più malignità
che ogni altro uomo famoso della storia battista.” Molti hanno erroneamente
definito John Gill un iper-calvinista che negava la necessità di predicare il
vangelo ai perduti. In realtà Gill previde gli effetti disastrosi dell’Arminianesimo
e dell’Unitarianesimo e cercò di attrezzare i credenti contro tali eresie.
Questo il tenore del messaggio di Gill: “Alle anime sensibili al peccato e al
pericolo, che stanno gridando ‘Cosa dobbiamo fare per essere salvati?’ voi
credenti dovete fare osservare ed indicare Cristo che è l'albero per la loro
vita e dire, come alcuni dei cherubini fecero in tali circostanze: ‘Credi nel
Signore Gesù Cristo e sarai salvato’ (Atti 16:31). Il vostro lavoro è condurre
uomini, al senso di peccato e alla colpa, al sangue di Cristo versato per molti
per la remissione dei peccati, e in questo nome dovete predicare loro il
perdono.” Timothy George nota: “Se Gill
errò nel sottolineare troppo l'iniziativa di Dio nella salvezza, fu perché
credette che questo fatto fondamentale
potesse essere minato dalle incursioni del deismo, del razionalismo, e del
messaggio male indirizzato dell’Arminianesimo.” Gill fu un difensore fedele
della fede ortodossa e scrisse estesamente contro quelli che negavano la
Trinità, riuscendo a percepire l'influenza crescente e perniciosa
dell'Unitarianesimo. Lo storico Carl L. Becker disse che Gill visse in un epoca
in cui “Dio era messo alla prova.” Qualche anno dopo la sua morte, sorse una controversia tra i
seguaci di Gill ed i seguaci di Andrew Fuller. Fuller esortava i Battisti ad
una presentazione più equilibrata delle dottrine della Grazia, mentre i seguaci
di Gill assunsero una posizione decisamente oltranzista nei confronti delle
dottrine calviniste della grazia. I seguaci di Gill ebbero bisogno della
correzione di Fuller, poiché non c'è alcun dubbio che costoro enfatizzarono in
modo sbilanciato la sovranità di Dio al punto da trascurare l'evangelizzazione
e l’impegno missionario. Anche Spurgeon percepì molto bene ciò e lo denunciò
come un travisamento del Vangelo di Gesù Cristo.
Dopo aver pasturato la stessa chiesa per
51 anni, John Gill lasciò questa terra il 14 ottobre 1771, cinque anni prima
della Rivoluzione americana. Suoi contemporanei furono Wesley e Whitefield. Le
spoglie mortali di Gill furono inumate accanto a quelle di John Owen e John
Bunyan. Un credente della chiesa di Gill scrisse un inno dedicato a Gill,
l’ultimo verso dice:
Sion può piangere, perchè il dolore
diventa il suo bene.
Perdere l'uomo di cui Cielo istruì la
penna
Insegnò con chiarezza la Conoscenza,
mentre di fronte a lui caddero
Errori giganteschi di uomini
ingannati.
Tom Nettles scrisse ”la sua perdita fu
sentita acutamente dai Battisti, un gruppo ancora piccolo e disprezzato... la
Sua insigne erudizione, il suo zelo per la verità e per la pia polemica avevano
incoraggiato grandemente i Battisti...” La vita di Gill è un’esortazione alla
chiesa moderna, a non ignorare la sana dottrina e la verità depositata nella
Bibbia, pena il divenire un guscio vuoto senza vita.