La Chiesa nel periodo degli Apologisti: 120-220 d.C.
- 130 muore
Papia vescovo di Gerapoli. Fu discepolo di Giovanni apostolo.
- 130
Conversione di Giustino martire. Egli è il primo a tentare di armonizzare
la filosofia pagana di tipo neo-platonico con il messaggio biblico.
Insegnava che semi della verità, che egli definiva il Logos, potevano
essere trovati in tutte le religioni, anche se solo nel cristianesimo la
verità si manifestava in modo completo.
- 144 Marcione
è scomunicato. Marcione nacque a Sinope, nel Ponto (attuale Sinob sul Mar
Nero). Il padre era vescovo e la sua famiglia apparteneva alla classe più
elevata di quella città. Dopo aver fatto fortuna come armatore ed essere
stato espulso dalla comunità di Sinope a causa delle proprie convinzioni
non ortodosse, venne a Roma intorno al 140 d.C. e si associò alla comunità
cristiana del posto. Qui ricominciò ad esporre le proprie convinzioni:
egli distingueva tra il Dio creatore e padrone dell'AT (Cosmocratore),
considerato malvagio e padre del “figlio di Dio”, e il Dio-Padre di Gesù
Cristo del NT. Per Marcione il Dio degli ebrei è giusto ma soggetto a
passioni, irritabile e vendicativo, autore di ogni male fisico e
morale, e istigatore di tutte le
guerre. Cristo non è il Messia promesso nell’AT, non è nato dalla vergine
Maria, infatti non ebbe né nascita, ma apparve con l’età apparente di una
trentina d’anni nella sinagoga di Cafarnao. La sua apparente umanità si
conservò sino alla morte sulla croce. Tale posizione metteva capo ad un
rifiuto di tutto quello che appariva possedere qualche traccia di
giudaismo, tanto per cominciare l’intero Antico Testamento, Marcione proseguiva
epurando il Nuovo Testamento che secondo lui i giudei avrebbero
falsificato. Il criterio seguito in tal senso era l’omissione di tutti i
brani nei quali è dichiarata l’identità tra il Padre di Cristo e il
Creatore del mondo, tra Cristo e il Figlio di Dio che fece cieli e terra:
vengono eliminati i vangeli di Matteo, Marco, Giovanni, i racconti della
natività e una larga parte dei discorsi di Cristo nel vangelo di Luca
(tale vangelo essendo stato scritto dal non-ebreo Luca era considerato
abbastanza affidabile), le epistole pastorali, l’epistola agli Ebrei. La
chiesa prese posizione contro questo tipo di “canone abbreviato”,
scomunicando Marcione che creò una sua chiesa che intorno al IV° sec. era
ancora ben viva. Tale presa di posizione da parte della chiesa di Roma ci
fa comprendere come la cristianità avesse già chiara la nozione di
canone.
- 150 nasce
Clemente di Alessandria; egli cercò di armonizzare l’insegnamento del
filosofo greco Platone, con il messaggio biblico. Agli gnostici diceva che
solo il cristianesimo è autentica conoscenza (gnosi). Con lui comincia ad
affermarsi quel metodo interpretativo che va sotto il nome di
“allegorismo”.
- 155 Policarpo
viene bruciato a Smirne. Di lui ci restano frammenti di una “Epistola ai
Filippesi”.
- 156 Comincia
a diffondersi il movimento Montanista, una corrente ascetica e
apocalittica. Proclamavano che lo Spirito parla senza intermediari,
attraverso profeti e profetesse.
- 160 nasce
Tertulliano, egli obiettò all’uso della filosofia per presentare il messaggio
cristiano, proposto da Giustino, affermando: “Che cosa ha a che fare Atene
con Gerusalemme?”. Tertulliano divenne un montanista e scrisse “Contro
Prassea”, un trattato che spiegava la dottrina della Trinità.
- 161 Marco
Aurelio diviene imperatore. Abbandonò la politica relativamente mite di
Traiano nei confronti dei cristiani e cominciò attivamente a
perseguitarli.
- 165 Giustino
viene martirizzato.
- 180 Termina
il regno di marco Aurelio.
- 185 nasce
Origene. Fu discepolo di Clemente Alessandrino, dal quale ereditò tutti
gli eccessi interpretativi del metodo allegorico. Il suo tentativo di
armonizzare neo-platonismo e cristianesimo, lo condussero a formulare
molte dottrine eretiche. fu uno dei primi ad usare il termine ortodosso
“consustanziale” (homoousios) e “eterna generazione del Figlio”,
ciononostante non si avvicinò mai alla confessione nicena di coegualità
del Padre e del Figlio. Origene considerava il Figlio come una specie
secondaria di divinità, un Theos Deuteros. In tale prospettiva solo
il Padre era considerato Dio in senso stretto, ho theos, autotheos.
Pertanto homoousios non indica una identità di sostanza quanto
piuttosto una unione morale di volontà identiche, la divinità del Figlio è
posseduta solo per partecipazione. La “eterna generazione” del Figlio non
è nulla più che una eterna emanazione di tipo neo-platonico. Origene
aggiunge che la generazione del Figlio non avviene per “necessità”, ma
dipende piuttosto dalla volontà divina, ciò implica che il Figlio non è
Dio in un senso pieno, ma soltanto una creatura, anche se la prima e
potente abbastanza da mediare tra Dio e il mondo. Origene rigettò la tesi
ariana che vi fu un tempo quando il Figlio non era. Ma tale affermazione
era fatta sulla base di un presupposto non ortodosso. Egli aderiva alla filosofia del Logos, secondo la
quale il Figlio era la Ragione o Sapienza di Dio Padre. Il Padre è
inconcepibile senza la propria Ragione o Sapienza. Origene impiega anche
l’analogia della luce-radianza per spiegare il rapporto Padre-Figlio.
Inoltre l’immutabile Dio non poteva divenire Padre in un certo momento del
tempo. Particolarmente significativo il suo trattato “Sui Principi Primi”,
la prima opera di teologia sistematica.
- 202 Settimio
Severo tenta di unificare le religioni del proprio impero nell’adorazione
del “Sole Invincibile”. Giudei e Cristiani rifiutano tale operazione e
sono soggetti a persecuzioni.
- 202 probabile
martirio di Ireneo.
- 202
Clemente di Alessandria si rifugia in Siria sino alla propria morte
avvenuta nel 215
- 216 nasce
Mani, fondatore del Manicheismo, un’amalgama di zoroastrismo,
cristianesimo e buddismo.