La Bibbia Latina di
42 linee del Gutenberg
Konrad
Forster, un monaco del monastero domenicano di Nuremberg, usò la tecnica della
stampa tramite tavoletta intagliata dal 1431 fino alla sua morte avvenuta nel
1459/60. Evidenza di questo procedimento è prodotta sulla rilegatura dei suoi
testi.
Gutenberg, durante il proprio soggiorno a Strasburgo dal 1440, venne a
conoscenza del Lavoro di Forster e della sua tecnica.
Nel 1448, Gutenberg fece ritorno a Mainz e nel 1452 cominciò la stampa della
Vulgata di Girolamo.Per condurre a compimento tale lavoro necessitava di
finanziatori, Johannes Fust gli prestò la somma di 800 guilders nel 1449 e nel
1452 vi aggiunse altri 800 guilders. Enea Silvio Piccolomini, che divenne papa Pio II,
riferiva che 1455 aveva visto diversi fascicoli di questa Bibbia nell'Ottobre
1454 ad una Dieta a Francoforte. Ciò indicherebbe che a quel tempo la stampa
era già stata completata.
Sull'ultima pagina del secondo volume di una copia conservata nella
Bibliothèque Nationale a Parigi è scritto che essa fu rubricata, dipinta e
rilegata tra il 15 e 24 Agosto 1456. Gutenberg desiderava imitare i codici
copiati a mano, pertanto stampava su due colonne, usando un carattere simile al
gotico, molto ampio, chiamato "textura". Il nome deriva dal fatto che
i caratteri nelle linee verticali sembrano contenere un'intrecciatura. La
stampa a caratteri mobili ridusse i costi di copiatura dei testi e permise la
loro diffusione.Gutenberg, come già detto conosceva la tecnica della stampa
fatta usando tavole intagliata sulle quali erano presenti testi e disegni, ciò
che egli importò di peculiare alla tecnica fu:
1) La divisione del testo in piccoli
componenti, le 26 lettere dell'alfabeto.
2) Lo sviluppo di un processo che permetteva di fondere insieme le lettere del
testo permettendo di avere come risultato finale un testo uniforme. Inoltre i
caratteri erano passibili di essere riutilizzati e riprodotti fedelmente
3) L'uso di presse che permettevano una pressione uniforme delle lettere
inchiostrate sull'umido supporto cartaceo o pergamenaceo.
Tale metodo
tipografico rimase praticamente inalterato nei successivi 350 anni. Gutenberg,
come già detto, stampava oltre che su pergamena, anche su carta (la carta , in
greco: zylochartion, zyloteykton e in latino: charta Damascena,
bombycina, fu inventata in Cina dove era usata in pittura fin dal IX°
sec. a.C., fu in seguito adottata dagli arabi, quando ne scoprirono l'utilità
per trasmettere i loro testi sacri nell'VIII° sec. d.C. a Samarcanda. La carta
era normalmente ricavata da stracci. Il più antico manoscritto greco su carta
[Vat. Gr. 2200], risale al IX° sec. d.C. , mentre il codice su carta Vat. Gr.
504 del 1105 è il più antico codice Bizantino sopravvissuto. La carta cominciò
ad imporsi come supporto scrittorio solo intorno all'XI° sec. d.C. A partire
dal XIII° sec. la carta destinata agli "scriptorium" occidentali
venne importata dalla Sicilia. Sulla carta veniva impressa una filigrana, che
risulta di aiuto agli studiosi per la datazione dei codici).
Come
abbiamo già detto, la Bibbia stampata da Gutenberg è nella versione Vulgata,
essa è nota come "Bibbia di 42 righe", poichè il testo è disposto su
due colonne per pagina, per un totale di 42 righe. Inizialmente furono stampate
approssimativamente 180 copie, 40 su pergamena, 140 su carta, impiegando:
100.000 caratteri, 6 presse e 20 stampatori, oltre a vari altri assistenti
(inchiostratori, addetti alla carta ect.). Ciascuna Bibbia possedeva un totale di 1282
pagine. A causa del gran numero di caratteri necessari, si stampava solo una
pagina al giorno, furono pertanto necessari 3 anni per terminarne la stampa, un
copista nel medesimo tempo avrebbe ricopiato una sola Bibbia! Alla stampa in
bianco e nero, faceva seguito la miniatura. La rubricatura delle iniziali e dei
titoli è in rosso e blu. I "Nomina Sacra" sono evidenziati con una
lineetta rossa o un segno sulla lettera capitale all'inizio di una sentenza. Da
2 a 10 linee, a seconda dell'importanza della posizione, erano lasciate in
bianco durante la stampa per consentire ai miniatori l'inserimento delle
iniziali. Gli acquirenti di tali Bibbie potevano decidere che tipo di
decorazioni desideravano, in tal modo ogni pezzo diveniva unico. Sulle prime pagine della Bibbia su carta,
sono evidenti le tracce degli esperimenti tipografici di Gutenberg: 40 linee
(fogli 1-5 e fogli 129-132), 41 linee (foglio 5 verso), poi 42 linee dal foglio
6 in avanti, da cui il nome. La Bibbia di Gottinga (B42) stampata su pergamena
ha 42 linee per colonna sin dalla prima pagina.
Gutenberg tentò anche una rubricatura a stampa, visibile sui fogli 1, 4, 5, 129
e 130 tramite inchiostro rosso.
Furono Johannes Fust e Peter Schoeffer - i finanziatori di Gutenberg - a
sviluppare la stampa a due colori. La loro fu la quarta edizione della Bibbia
latina a stampa, e venne pubblicata a Magonza nel 1462. Allo stesso modo del
loro Salterio del 1457 che per primo riportava il nome dei tipografi e la data
di pubblicazione, cosi questa è la prima Bibbia a contenere la stessa
informazione. È anche il primo libro stampato a essere formalmente diviso in
due volumi. Il colophon, posto alla fine del 2° volume, afferma che essa fu
completata il 14 agosto 1462. Il testo è sostanzialmente lo stesso della Bibbia
in 42 linee del 1456, ma si possono trovare variazioni tra le diverse copie: in
alcune sono stati omessi i titoli, e si possono trovare molti fogli in
differenti formati (fino a quattro); il colophon alla fine della Bibbia esiste
almeno in tre differenti letture. Queste variazioni suggeriscono che l'edizione
fu riveduta parecchie volte, quando le varie sezioni erano già state stampate e
i rispettivi caratteri riposti: nel momento in cui le pagine furono ricomposte
si verificarono dei cambiamenti, ma non tutti furono notati e corretti. Si
ricorda un'interessante storia su quest'edizione, benché priva di conferma:
sembra che molte copie fossero vendute a Parigi come codici copiati a mano per
60 corone ciascuna; quando fu notata la straordinaria somiglianza di quel gran
numero di copie, si diffuse la voce che i libri erano stati creati magicamente.
Poiché un colophon non fa riferimento all'arte della stampa, mentre un altro lo
fa esplicitamente, può darsi che la storia sia basata su fatti concreti.
Bibbia
di Gottinga (B 42)
La Bibbia
di Gottinga (B 42) è una delle quattro bibbie superstiti in pergamena, stampate
da Gutenberg. Le altre tre sono rispettivamente nella British Library di Londra
(Grenville's Bible), nella Library of Congress di Washington e nella
Bibliothèque Nationale di Parigi.
Una nota su di un margine della Bibbia Gottinga indica che questa copia
apparteneva originariamente ad un monastero situato probabilmente in
Calenberg-Göttingen, una zona del territorio di Guelph.
Dal 1587 la
Bibbia appartenne al Duca Julius of Brunswick. Essa in seguito divenne possesso
della Libreria Universitaria di Helmstedt e della Wolfenbüttel Library. Quando
nel 1812 la Biblioteca di Helmstedt, fu chiusa- al tempo del Regno di
Westphalia - la Bibbia venne portata a Gottinga. A Gottinga nello stesso anno, la
Pauliner Kirche aveva appena terminato i lavori di ampliamento della propria
biblioteca, pertanto si decise di collocare in tale sede la storica Bibbia,
dove è tuttora possibile ammirarla. Nella Bibbia di Gottinga, ha le
intestazioni dei capitoli in carattere missale rosso. La scrittura Missale è un
carattere molto largo usato che deve il proprio nome al fatto di essere usato
per copiare i testi destinati alle celebrazioni liturgiche (messali). Tali
caratteri permettevano di leggere facilmente quanto era scritto anche nel buio
di una chiesa.
La
King's Bible
Il primo
possessore di tale bibbia fu il monastero benedettino di S. Jacobus in
Würzburg, Franconia, conosciuto anche come "Schottenkloster", il
monastero scozzese. Sulla prima pagina del primo e del secondo volume appare
un'iscrizione del XVII° sec.: ‘S[ancti] J[acobi] Scotoru[m] Herb[ipolensis]’. É'
stata avanzata l'ipotesi (da Ilona Hubay) che questa copia sia la "Biblia
tota" che appare in una lista ora perduta di manoscritti lasciati alla
biblioteca di Schottenkloster da Johannes Trithemius (1462–1516); essa potrebbe
essere giunta in possesso del Trithemius in seguito all'amicizia con Peter
Schoeffer, membro dello staff di Gutenberg e socio e genero di Johannes Fust.
Questa teoria è improbabile, Peter Schoeffer morì nel 1502 o all'inizio del
1503 e i libri lasciati dal Trithemius allo Schottenkloster debbono essere
stati acquistati tra il 1506 e il 1516, perchè quando smise di essere abate di
Sponheim nel 1506, potè recare con se soltanto pochi libri, principalmente di
storia. La copia fu acquistata da George III (1738–1820) in data sconosciuta e
fu trasferita come parte della biblioteca del re, al British Museum nel 1829.
Libro
di Gottinga
Era questo
una sorta di manuale utilizzato dai miniatori che lavoravano di concerto con
Gutenberg. In esso erano indicati gli accostamenti di colore più appropriati e
i disegni da inserire nel testo. Il Libro dei Modelli di Gottinga risale alla
metà del XV° sec. ed apparteneva originariamente ad un monastero. Il manoscritto
giunse a Gottinga nel 1770 con la bequest della Biblioteca di Johann Friedrich
Armand von Uffenbach. Esso è un libro illustrato per realizzare immagini di
foglie, iniziali e sfondi in differenti; anche il procedimento per realizzare i
colori è descritta nei dettagli. Le decorazioni descritte nel manoscritto
possono essere rinvenute nelle Bibbie del Gutenberg apparteneti alle prime fasi
della sua produzione (Bibbia di Göttingen B42).
Il
manoscritto con le sue precise istruzioni su come creare e intensificare colori
gioca un importante ruolo nella ricerca delle tecniche impiegate nelle
miniature dei testi, progetto questo portato avanti con l'aiuto della German
Research Foundation (DFG) e dalla Volkswagen Foundation. Il Libro dei Modelli
di Göttingen descrive colori e forme per le foglie e per gli sfondi.
(Traduzione Foglio 1 recto) La Foglia
Bisogna prima di tutto fare uno
schizzo della foglia usando una punta o del colore a piombo. Poi si ricalcherà
la foglia usando un pennellino e dell'inchiostro di colore tenue, o di colore
nero. In seguito si puliranno le sbavature della foglia, però non troppo a
fondo, con una pietra pomice, di modo che il colore possa essere applicato dolcemente e
fluidamente.
Si colorerà la foglia, usando un pennello, un colore per il lato destro, e
un'altro per quello sinistro, cioè rosso chiaro e verde (cioè verde normale o
verde chiaro).
I due colori debbono essere stesi alternativamente, in modo da avere il lato
esterno della foglia rosso chiaro e quello interno verde, come mostrato nella
figura, o in alternativa, il lato esterno verde e quello interno rosso, a tua
scelta. §
Prendi del rosso scuro e passalo, con un pennello, sulla superfice più esterna
della sezione in rosso chiaro, tutt'intorno i bordi del rosso chiaro. Poi
prendi il verde scuro e passalo lungo i bordi esterni della sezione in verde o
verde chiaro, in tutto come hai fatto con il rosso, tutto attorno. Usando un
pennello e il rosso scuro, (Foglio 1 verso)
colora le linee della venatura centrale nel mezzo della foglia colorata in
rosso chiaro, e poi sempre usando il pennello e prendendo del colore verde, le
linee della venatura centrale colorata in verde o verde chiaro, come è
mostrato. §
Dopodichè prendi ancora il rosso scuro
e mescolalo assai omogeneamente nella mano o in un vasetto insieme a pura gomma
liquida. Prendi il rosso scuro così ottenuto e usalo per i lati, cioè per il
contorno della foglia, o rovescio, come è mostrato. §
In seguito prendi il verde scuro e
mescolalo omogeneamente con semplice acqua comune nel palmo della mano, o in
qualsiasi altro recipiente desideri, solo curati di renderlo realmente
omogeneo. Dipingi nel verde con un pennello, come è mostrato. §
Poi prendi ancora del rosso scuro e
stemperalo con gomma liquida, senza mescolare troppo (Foglio 2 recto) evita di farlo diventare troppo fluido, fallo
essere simile ad un inchiostro non tanto fluido da colare facilmente dalla
punta di un pennello.
Con questo rosso scuro ombreggia il rosso chiaro, usando poche pennellate come
è mostrato.
Poi prendi il verde scuro e mescolalo
con acqua semplice, ma non usare le dita per tale operazione, piuttosto lascia che esso si dissolva da solo. Con
il colore ottenuto ombreggia il verde, usando cioè questo verde scuro
annacquato, nello stesso modo già usato per il rosso, come è mostrato. §
Poi prendi del piombo bianco, ben
triturato, e con esso, tratteggia con un pennello la parte della foglia rosso
chiaro nelle sue parti non ombreggiate, fai in modo da usare piccole linee
bianche, come mostrato. §
Poi sulla venatura centrale, che consta di una doppia linea, con un pennellino
e del piombo fai tanti piccoli punti, come è mostrato.
(Foglio 2 verso) Poi fai gli stessi tratti nella sezione verde,
anche nella venatura, e a tale scopo usa piombo giallo ben triturato, mescolalo
con gomma, in modo tale da poterlo stendere facilmente con il pennello.
Il piombo giallo non serve per la sezione rossa, ma per quella verde. Esso
risalta meglio sul verde, molto meglio. Poi schiarisci la foglia verde
sull'altro lato rispetto l'ombra verde usando il piombo giallo, nello stesso
modo come è stato fatto con il rosso usando il piombo bianco, fai lo stesso con
il verde usando il piombo giallo, come è mostrato. §
I colori minio e viola, possono essere
accostati assieme sulla medesima foglia, uno sul lato esterno, l'altro su
quello interno; prima traccia la foglia con del piombo, poi ritracciala con un
pennellino e dell'inchiostro nero, poi prendi il minio o il color porpora,
dipingi una sezione con il minio (o il porpora) e l'altra sezione con il
porpora (o il minio), come desideri e come è mostrato. §
(Foglio 3 recto) Prendi poi il rosso e traccia con esso il
contorno tanto della sezione colorata con il minio quanto di quella colorata
con il porpora, disegna con esso anche la doppia venatura nel mezzo della
foglia, come è mostrato. §
Prendi ancora il rosso scuro e
mescolalo omogeneamente con gomma liquida, come già era stato fatto con il
rosso chiaro descritto sopra , e fai l'ombra in entrambe le sezioni colorate,
come è mostrato. §
Dopodichè prendi il rosso scuro ed
ombreggia con esso il rosso scuro, come già è stato descritto e come è qui
mostrato. §
Schiarisci i bordi della sezione in
porpora con piombo bianco, e quelli della sezioni in minio con piombo giallo,
come è mostrato qui. §
(Foglio 3 verso) Blu ed oro musico, possono apparire bene assieme
sulla medesima foglia, uno su una sezione della foglia, l'altro su di un'altra.
Anche in questo caso, prima farai lo schizzo della foglia e poi la ritraccerai
con una penna e inchiostro nero fine o con semplice inchiostro fine, poi
pulirai le sbavature; colorerai con blu o con oro musico, una sezione in blu,
quella accanto in oro musico, secondo come ti sembrerà meglio, come è qui
mostrato. §
In seguito traccerai i contorni con rosso scuro, tutt'attorno alle sezioni con
i due colori, come è qui mostrato. §
Prenderai ancora il rosso scuro e lo
renderai omogeneo, e ombreggerai con esso i due colori nella medesima maniera
usata con il minio e il porpora, come è mostrato qui. §
Ombreggerai con il rosso come fatto
con i summenzionati colori, come è qui mostrato. §
(Foglio 4 recto) In seguito prenderai del piombo bianco, e con un
pennellino schiarirai entrambi i colori, come è già stato descritto e come è
mostrato qui. §
Le linee del grande sfondo dorato devi
farle in questo modo: Prendi gesso tritato da imbianchino, che sia ben tritato
e ben secco. Tale gesso, frantumalo ancora in un mortaio unendolo a bianco
d'uovo ben battuto; poi prendi in farmacia del "bolum armenum",
trituralo molto bene insieme al gesso; il gesso assumerà un colore rosso carne.
Se avrai ottenuto tanto gesso quanto una piccola noce, prendi ancora del bolus,
tanto quanto una nocciola, e trituralo finemente dentro al gesso con ulteriore
bianco d'uovo; prendi poi un candito grande quanto una metà nocciola, sarebbe a
dire metà quantità rispetto al bolus; prendi ancora cinabro tanto quanto mezzo
pisello. Mescola tutti questi ingredienti insieme al bianco d'uovo, che avrà
assunto l'aspetto di strutto, poni il tutto in un corno, che dovrebbe essere
ben pulito, agita con un piccolo pezzo di legno, e mescolalo al cinabro denso,
così che possa fluire facilmente dalla penna; lascia macerare il tutto e
aggiungi ancora e ancora bianco d'uovo, fino a che il tutto sia ben macerato, e
agitalo bene; lascia riposare tre o quattro giorni, più tempo riposerà, e
meglio sarà. §
(Foglio 8 recto) La punta della penna deve essere morbida. Con
essa devi fare linee nette attraverso lo sfondo, in modo da separare nettamente
l'oro e i colori; poi fai con il nero una piccola croce nel blu, nel rosso e
nel verde, come è mostrato nel cerchio successivo; poi prendi un pennello e con
piombo bianco fai dei quadratini nei riquadri rossi, e uniscili assieme, come
mostrato nel secondo cerchio.§
Prendi ancora piombo bianco e fai delle rosette con un pennello nel blu, come è
mostrato nel cerchio successivo, e poi anche con il giallo fai rosette nei
riquadri rossi e verdi, come è mostrato nel secondo cerchio.§
Questo è il secondo sfondo a scacchiera. Tu lo ricalcherai, colorerai e
dorerai, come è mostrato nei due cerchi. Poi lo decorerai usando il rosa scuro
e una penna, come è mostrato, diagonalmente ogni secondo ramo, e ancora
diagonalmente con il rosa ogni altro ramo, come è mostrato nel secondo circolo
seguente; e sempre cinque rimarranno vuoti. §
(Foglio 8 verso) Dopo questo dipingile ancora con il blu, il rosso
e il verde, e dividi i colori come desideri, come è mostrato nel primo cerchio;
dopo questo fai delle crocette con il colore nero come nel primo sfondo a
scacchi, nel blu, nel rosso e nel verde, come è mostrato nel secondo cerchio. §
Dopodichè fai delle rosette in tutti i riquadri blu, rossi e verdi, come è
mostrato nel successivo cerchietto, con piombo bianco. Dopo questa operazione
fai nei riquadri rossi piccoli punti con il minio come è mostrato qui nel
secondo piccolo cerchio. §
(Foglio 9 recto)Il
Terzo Sfondo a Scacchiera
Questo è il terzo sfondo a scacchiera; traccia, colora e dora, come puoi
osservare nei due cerchi seguenti. §
Dopodichè utilizzando un pennello, riempi con i colori blu, rosso e verde, ma
non utilizzare il colore rosso "legno d Brasile", distribuisci i
colori come desideri; prendi in seguito il nero e sottolinea il contorno
dell'oro e poni nelle sezioni blu, rosse e verdi delle piccole croci, come è
mostrato. §
Poi prendi del piombo bianco e usalo per il blu, come è mostrato; e per il
rosso e il verde utilizza piombo giallo come è mostrato nel primo cerchio;
dopodichè aggiungi il giallo e il bianco, come mostrato nel secondo cerchio. §
(Foglio 9 verso) Il
Quarto Sfondo a Scacchiera
Questo è il quarto sfondo a
scacchiera; sagomalo e e doralo come hai fatto con lo sfondo precedente, e
coloralo con blu e rosso scruro, poi ripassalo con il nero; fai punti bianchi e
rossi nei riquadri blu, e nei riquadri rossi, punti bianchi e rossi, come è
mostrato.§
Prendi una oncia di stagno, ben purificato, ponilo in un crogiolo da orefice
collocato su carboni ardenti, e lascialo fondere; prendi un'oncia di mercurio,
purificato, versalo nel crogiolo sul fuoco, mescolandolo allo stagno con un
bastoncino metallico; ad operazione compiuta togli il tutto dal fuoco e lascia
raffreddare, tritura il tutto molto finemente in un mortaio, lava la polvere in
acqua pura, fino a che essa non diventi chiara. Dopodichè stendila al sole su
una tavola o un foglio o qualsiasi altro supporto tu abbia.
Lascia che il tutto asciughi bene. Poi prendi un'oncia di sale di ammoniaca e
una oncia di sulfuro vivo, in quantità uguali, mescolali assieme, ma non unirli
allo stagno e al mercurio.
In tal modo avrai quattro once in tutto, due once di stagno e mercurio, e due
once di sale di ammoniaca e sulfuro vivo. Prendi un bilancino è pesa in primo
luogo le due once di stagno e mercurio. Se avrai realmente due once, prendi le
altre due once di sale di ammoniaca e di sulfuro vivo, che però debbono essere
realmente due once e mescolale con lo stagno e il mercurio, ottenendo in tal
modo un totale di quattro once.
Prendi in seguito un recipiente di vetro, quello chiamato "piccola
monaca", ben largo.
Spalma sulla superfice del
contenitore, colla pura, letame di cavallo e sale finissimo; poni il tutto (Foglio 10 recto) attorno al vetro, e lascia essiccare bene il
tutto. Poi prendi le quattro once e ponile sul vetro; che dovrebbe essere tanto
largo, da far si che la mistura, cioè le quattro once non superino la metà del
recipiente di vetro; chiudi il recipiente con un pezzo di legno, poi prendi una
pentola, che dovrebbe essere tanto capace da potere introdurre in essa il
recipiente di vetro; potresti anche prendere una pentola larga, che però
dovresti ricoprire con la summenzionata colla, lasciandola essiccare. In
seguito prendi sabbia fine o cenere vagliata e poni il recipiente di vetro con
la mistura nel pentolino o nella pentola e ricopri il tutto con la sabbia o la
cenere sino al bordo; poni il pentolino su un tripode o una pietra e accendi un
fuoco di carbone tutt'attorno, all'inizio dolcemente, fino a che la mistura
fonda; scoperchia il recipiente di vetro e tienilo aperto sino a che non venga
più fumo fuori. Fai in modo che la mistura bruci su fuoco vivo non meno di 12
ore. Quando si sarà raffreddata tirala fuori dal recipiente, spaccandolo, e se
Dio vuole tu avrai ottenuto buon oro musico.
Con l'oro musico tu dorerai e addolcirai come è stato descritto sopra. §
(autore: Domenico Iannone)