Cotton
Mather e il puritanesimo che non ci piace.
Attorno
alla metà del 1600, gli effetti del revival puritano americano iniziarono ad
indebolirsi. L’ordine sociale della società puritana aveva cominciato a
degenerare presto. La seconda generazione di puritani non era nella posizione
di potere dichiarare di sperimentare la medesima esperienza spirituale dei
propri genitori, anzi la legge abbracciata da questi ultimi era ora solo capace
di infiammare le passioni senza produrre un’autentica pietà. Il risultato fu
che nel tardo 16° secolo cominciarono ad apparire fenomeni di isteria attribuiti
all’influenza di streghe, e forme di bigottismo che si traducevano in punizioni
severissime per crimini non-violenti. Cotton Mather, nella sua storia della
chiesa americana “Magnalia Christi Americana”, propone come antidoto a tali
mali il ritorno al vecchio ordine del New England.
Cotton
Mather nacque il 12 febbraio del 1663, a Boston nell’allora Massachusetts Bay
Colony, ministro congregazionalista, entrò ad Harvard all’età di 12 anni, superando
con facilità i requisiti di ingresso che richiedevano di leggere e scrivere in
latino e di declinare nomi e verbi in greco. Si dedicò allora allo studio e
alla preghiera e a 18 anni ricevette il M.A. dalle mani del padre Increase
Mather, che era presidente del college. Predicò il suo primo sermone nella
chiesa del padre nell’agosto del 1680, e nell’ottobre dello stesso anno predicò
nella chiesa del nonno John Cotton (4 Dicembre 1585 – 23 December 1652) che fu
tra i fondatori di Boston, e che era considerato un ministro puritano di spicco,
insieme a John Winthrop, Thomas Hooker, Increase Mather (che divenne suo genero),
John Davenport, Thomas Shepard.
John
Cotton, nacque in Inghilterra, fu educato al Derby Grammar School (ora Derby
Heritage Centre) e frequentò la Cambridge University. Il suo puritanesimo lo
condusse a criticare la gerarchia ecclesiastica anglicana, attirandosi la sua ostilità.
Nel 1633, l’infame William Laud fu ordinato Arcivscovo di Canterbury e come accadde
a numerosi altri puritani non conformisti, anche John Cotton venne indagato.
Nello stesso anno lasciò l’Inghilterra per il Massachusetts Bay Colony. John
apparteneva a quella tendenza ecclesiastica non conformista chiamata Brownismo,
che riteneva che la comunità locale dovesse auto-governarsi. A causa di tale
visione del primato governativo della congregazione, potè giocare un importante ruolo nella politica dele colonie
puritane che aspiravano all’indipendenza dall’Inghilterra. Ebbe un ruolo
importante nel bandire Roger Williams che proponeva idee di democrazia e di separazione
tra chiesa e stato che a John Cotton sembravano troppo radicale per una società
teonomica. John Cotton divenne ancora più conservatore con gli anni, anche se
fu sempre stimato dalla sua comunità. Gli scritti di giurisprudenza di John Cotton
includono corrispondenza, un catechismo, numerosi sermoni, e un codice legale
teonomico intitolato An Abstract of the laws of New England as they are now
established. Tale codice divenne la base per il sistema legale che John
Davenport scrisse la colonia di New Haven.
Tornando a
Cotton Mather, egli fu formalmente ordinato nel 1685 e divenne collega del
padre. Nel libro, Bonifacius, o Essays to Do Good (1710), dona
istruzioni per praticare atti umanitari, come ad esempio esortava i maestri a
ricompensare piuttosto che punire i propri studenti, ai medici consigliava di studiare
lo stato mentale dei propri pazienti per comprendere la causa del loro stato di
malattia. Fu leader nella lotta per la vaccinazione contro il vaiolo, incorrendo
nella disapprovazione popolare. Quando Cotton vaccinò il proprio figlio, che
quasi morì per questo, l’intera comunità di Boston si indignò e una bomba fu
gettata in casa sua. In seguito vari membri della sua famiglia si ammalarono e
alcuni morirono. L’interesse di Mather nelle scienze, testimoniato nel Curiosa
Americana (1712-24), gli guadagnò l’aggregazione alla Royal Society di Londra.
Il proprio resoconto della vaccinazione del figlio fu pubblicato sul bollettino
della Società. Corrispose con scienziati quali Robert Boyle. Nel suo libro Christian
Philosopher (1721) riconosce la presenza di Dio nelle meraviglie dell’universo,
anche se ironicamente anticipava in molte proposte il deismo del 18° secolo. Cotton
Mather scrisse e pubblicò più di 400 lavori. Scrisse Magnalia Christi
Americana (1702) una storia della chiesa americana. Nel Manuductio ad
Ministerium (1726) diede consigli ai giovani che si preparavano al
ministero del predicatore.
Cotton
Mather nel 1688, aveva investigato lo strano comportamento di quattro ragazzi
di Boston, che erano stati presi da convulsioni arrivando perfino a gridare in
coro. Cotton concluse che stregonerie praticate da una lavandaia irlandese,
Mary Glover, erano responsabili dei problemi dei ragazzi. Presentò tali
conclusioni nel suo trattato sull’argomento "Memorable Providences." Cotton era così convinto della presenza della stregoneria
da dichiarare che si sarebbe subito spazientito con chiunque avesse osato
negare l'esistenza dei diavoli o delle streghe. Nel gennaio 1692, due
bambine di Salem (nel Massachusetts), Elizabeth Parris ed Abigail Williams,
iniziarono a comportarsi in modo strano, bestemmiavano, avevano attacchi
epilettici e stati di trance. Dopo pochi giorni questo comportamento si estese
ad altre ragazze della città. Vista l'impossibilità dei medici di diagnosticare
il tipo di malattia, il padre di Elizabeth, il pastore Samuel Parris, trovò
delle similarità tra l'episodio della figlia e quello descritto nel libro di
Cotton Mather e accettò la discutibile tesi di un medico locale che quanto
stava accadendo era opera di Satana. Ben presto la schiava caraibica di Parris,
Tituba e altre due donne, la mendicante Sarah Good e l'anziana e litigiosa
Sarah Osborne, vennero accusate di praticare stregoneria, ma mentre queste
ultime due protestarono la loro innocenza, Tituba peggiorò la sua situazione,
riferendo di incontri con un uomo alto di Boston (ovviamente Satana per i
giudici) e dell'esistenza di una cospirazione di streghe a Salem. Tra marzo e
giugno, il caso si aggravò, centinaia di persone furono accusate di stregoneria
e decine furono imprigionate per mesi senza processo. Il governatore Phips
decise di istituire un tribunale per decidere sul caso, Cotton Mather riuscì ad
influenzare il parere di tre giudici suoi amici e membri della sua
congregazione, sui cinque preposti ad organizzare i processi. Mather scrisse
una lettera ad uno dei tre giudici, John Richards, suggerendogli come dovessero
essere raccolte le prove di accusa, in particolare Mather consigliava di
prendere in seria considerazione le “prove dello spettro” (testimonanzia di una
vittima delle streghe che affermava di essere stata attaccata da uno spettro
con le sembianze della strega) e ritenere la confessione delle streghe la
migliore prova possibile. La prima vittima fu Bridget Bishop, un'anziana
donna accusata di mandare in giro il proprio fantasma per tormentare le persone
e di potersi trasformare in un gatto: Bridget fu impiccata il 10 giugno 1692. Il
4 agosto del 1692, Mather predicò affermando che il Giudizio Finale era alle
porte, e presentava se medesimo come Giustiziere Capo e il Governatore Phips come
capitano dell’attacco finale contro le legioni di Satana.
Seguì un'impiccagione di cinque donne il 19 luglio, tra cui una
pia donna, tale Rebecca Nurse, in un primo momento assolta, ma successivamente
condannata a causa d'indegne pressioni da parte dei giudici sulla giuria. Persero
la vita sia John Proctor, un taverniere intransigente contro la stregoneria,
che l'ex pastore del villaggio, George Burroughs, che si difese strenuamente,
protestandosi innocente fino all'ultimo e dimostrando il 19 agosto, davanti
alla forca, di conoscere il Padre Nostro perfettamente (si supponeva che le
streghe non fossero in grado di recitarlo): solo l'intervento dell'implacabile
Cotton, giunto appositamente sul luogo, potè far proseguire l’esecuzione, affermando
non solo che non era possibile ritornare sulla decisione della giuria ma anche
che spesso il Diavolo poteva trasformarsi in un Angelo di Luce.
Una sola vittima non fu impiccata, si trattava dell'ottantenne
Giles Corey, il quale si rifiutò di farsi processare. Fu deciso di farlo schiacciare
da pesanti lastre di pietra, e tre giorni dopo, la moglie e altre otto presunte
streghe furono impiccate. Furono le ultime vittime di questo attacco di isteria
collettiva: in tutto furono uccise 20 persone e altre 4 morirono in carcere.
Nell’autunno
dello stesso anno, la voglia di trovare streghe cessò di colpo e iniziarono a
circolare lavori che criticavano i metodi addottati nel processo e perfino il
padre di Cotton, Increase Mather scrisse un lavoro intitolato Cases of
Conscience (casi di coscienza), nel quale affermò che era meglio che dieci
presunte streghe fossero rilasciate piuttosto che un innocente fosse
condannato. A Mather furono affidate le registrazioni del processo di Salem,
per preparare un libro “Wonders of the Invisible World”, che i giudici
speravano avrebbe messo un luce favorevole il loro operato, a cui fece seguito la
pubblicazione nel 1700 del More wonders from the invisible world (altre
meraviglie dal mondo invisibile) del mercante di tessuti Robert Calef
(1648-1719), il quale dipinse l'operato di Cotton Mather come così
spietatamente crudele e palesemente tendenzioso che a quest'ultimo fu negata la
presidenza di Harvard e a nulla servì il rogo pubblico (nel cortile del college
di Harvard) di questo libro, organizzato dal padre di Cotton. A nulla servirono
le proteste di Cotton che professava di avere sposato la cautela del padre nel
consigliare ai giudici del processo di non attribuire molto spazio alla “prova
dello spettro”, cercando in tal modo di minimizzare il proprio ruolo negli
eventi accaduti.